A raccogliere funghi con mia figlia 1

Elena, la mia amata figlia, era diventata il mio incubo…
Ogni giorno che passava non riuscivo a staccarmi dalla testa il suo fisico mozzafiato. Ha 20anni alta 1.70 tette abbondanti che sono una meraviglia e il suo culo e cosce sono sode e muscolose. So di essere un trasgressivo e amo le fighe strette e giovani (tante volte vado dalla prostitute) e per la fortuna tutti pensano che sono un uomo all’antica fedelissimo alla moglie. Quel giorno sono andato con Elena nei boschi a raccogliere funghi ed era vestita con indumenti estivi: una maglietta attillata, che mettevano in risalto le tette sicuramente senza reggiseno, e un pantaloncini corto che esaltavano cosce dritte e toniche. Ogni volta che si abbassava in avanti nella posizione della pecora mi eccitavo a guardare le belle cosce. Arrivati a casa era andata a farsi la doccia e avvolta nel asciugamano era tornata nella sua stanza. Era… Era una visione paradisiaca, il sangue stava bollendo nelle mie vene e il cazzo era durissimo e voglioso di sfondare la fica stretta. Tutto nudo entrai nella sua stanza e lo presi subito tra le braccia premendo l’uccello sulle belle cosce “Papi..cosa fai?…sei matto” “Stai ferma, sai che sei il mio amore, non ti farò male”. Iniziai a baciarle il collo, massaggiandole le tette sode e scendendo più in giù accarezzai la figa depilata premendo il clitoride. Sentendola rilassata, lo spinsi sul letto e appoggiai la bocca sulla passera, sentendo lo sapore di fragola, infilai il dito medio sentendo la vagina calda stretta e umida. Ero eccitato come un vecchio caprone col il cazzo duro come un sasso e senza tanti riguardi iniziai a muovere il dito facendolo scivolare dentro. Gemeva di piacere e senza aspettare troppo lo messi alla pecorina deliziandomi alla vista del bel culo sodo, affondai in un colpo l’asta dura nella passera bagnata. Emise un leggero grido, forse non si aspettava che fosse cosi grosso e iniziai a muovermi dentro di lei penetrando sempre con maggior vigore, finché raggiunse l’orgasmo con un brivido che le scosse il corpo. Continuai a fotterla ancora un po’ e poi quando sentii che stavo quasi per venire, la girai e le sborrai sulla pancia e sulle tette. Spero che non sarà la prima e l’ultima volta.

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