Con la nonna e la mamma

Da quando il nonno non c’era più, un bravo uomo, gli volevo bene, come si usa dire, la vita continua, mia nonna Teresa venne a vivere da noi. Lei ha sessanta tre anni e io ho venti anni. I miei genitori, sono due dottori, e io figlio unico e viziato dalla mamma e dalla nonna.
Le persone che conosco mi definiscono un bel ragazzo.
Un giorno tornai a casa prima del tempo, uno sciopero dei docenti, entrai in casa senza bussare pensai che nonna di sicuro fosse uscita per fare la spesa, andai in cucina presi una Fanta per andare in camera mia dovevo passare davanti a quella di nonna, sentì dei lamenti venire dalla camera. Cazzo pensai nonna si sente male, stavo per entrare quando il lamento si trasformo in un gemito di godimento. Cercai di sbirciare attraverso quel poco che mi permetteva la porta socchiusa. Rimasi senza fiato e come quando uno si fa le scale di corsa, arriva su senza fiato. Nonna era distesa sul letto a cosce aperte e si scopava un cazzo in lattice. Guardando quella scena mi eccitai, tirai il cazzo fuori dai pantaloni e iniziai a farmi una sega. Non ci volle molto, per sborrare, una scena cosi arrapante non e di tutti i giorni. Raccolsi la sperma nella mano e andai a lavarmi, appena in tempo che senti la nonna uscire dalla sua camera. La spiai e vidi che aveva quel grosso cazzo in mano, pensai adesso farà una figura di merda entrando in bagno e trovandomi. Entro nella camera dei miei e usci poco dopo senza niente. Feci rumore e canticchiai per farmi sentire. Busso alla porta del bagno.
– Sei tu? Da quando sei tornato?
– In questo momento nonna, mi prepari qualcosa per favore?
– Sì, vieni ho fatto un dolce.
Andai in cucina, mi passo sia il caffè che il dolce, mentre mangiavamo la osservavo e mi resi conto che era ancora una bella donna e per quello che avevo visto prima anche sotto ai vestiti non era niente male.
– Che hai da fissarmi? Cosa ce? Vuoi dirmi qualcosa? Hai problemi? Confidati.
In verità non sapevo cosa dire o fare e sempre la madre di mio padre. Nonna ha una certa età anche se li volevo bene, volevo e desideravo scoparmela. Come fare? Poteva darmi uno sganascione, fu lei a venirmi incontro.
– Tony vuoi venire con me domani pomeriggio?
– Dove devi andare?
– Nel mio vecchio appartamento
– Che devi fare?
– Ho pensato di darlo in affitto, voglio prendere gli oggetti personali.
– D’accordo vengo, cosa non farei per la mia nonna preferita.
– Mi fai sentire una vecchia e poi sono l’unica nonna vivente.
– Non fare la pignola, sei la nonna che voglio bene e non sei una vecchia. Sei stupenda.
La presi per i fianchi, prima gli diedi un bacio sulla fronte con la scusa di baciarle la guancia, feci come ero impacciato e la baciai sulla bocca. Non si sottrasse, mi guardo strana, non persi il coraggio.
– Sei bella.
E la baciai di nuovo sulla bocca, e mi soffermai.
– E io ti credo bello, sei giovane e bello, fai girare la testa alle ragazze. Cosa vuoi da una vecchia come me?
– Baciarti
Non gli diedi il tempo di parlare che gli misi la lingua in bocca e la tenni ferma. Mi dava dei pugni sulla schiena e cercava di respingermi, non mollai, se l’avrei fatto non avrei avuto più l’occasione. Duro un po’, lentamente si rilasso e inizio a contraccambiare. Si era rilassata non cercava più di respingermi, iniziai ad accarezzarle il culo, gli sollevai il vestito, era senza mutande. Passai le dite tra le natiche, gli stuzzicai il buco del culo.
– Tony, non possiamo, sono tua nonna.
– Che importanza abbia, vogliamo godere e questo e quello che conta.
Gli chiusi la bocca di nuovo, mi sbottonai il pantalone, gli feci prendere il cazzo non si rifiuto. Lo prese, spostai la mano e la misi nella mutandina. Un dito nella fica dopo un po’ che ci masturbavamo a vicenda, l’allontanai, la feci girare, lei capi poggio le mani sul tavolo, prese la posizione alla pecorina, gli sollevai la gonna, tirai giù la mutandina.
– Nonna hai un bel culo. Sai, un altro giorno, gli facciamo una visita.
Guidai il cazzo, entrai in lei era bagnata, scivolo dentro con felicità.
– Scopami mio caro, quanto tempo che questa mia fica non riceva un cazzo. Fottimi, fammelo sentire nello stomaco. Che bello, dai così mi piace, sborrami in fica che belloo, sii, cosi.
Andavo dentro fuori con forza. Le sue natiche diventarono rosse dai colpi ricevuti. Chiavai aumentando il ritmo, la tirai sul cazzo, bloccandola, sborrando, e ne usci tanta. Ci rimettemmo a posto.
– Caro, mi spieghi come ti e venuto di scoparmi?
– Devo essere sincero, sono entrato in casa c’era silenzio e ho pensato che eri uscita. Passando vicino alla tua camera ho sentito un sospiro, ti ho visto che ti scopavi il cazzo di gomma. Mi hai fatto arrapare cosi tanto che, non o resistito a volerti scopare. Era il giusto momento, eri ancora eccitata.
– Sarei una ipocrita se dico che non mi sia piaciuto. Va bene e andata, prima quando l’ho preso in mano l’ho sentito che e un cazzo di tutto il rispetto. In fica l’ho sentito e come, mi sono sentita piena. Tiralo fuori, desidero vedere il cazzo che mi ha fatto godere.
Mi abbassai i pantaloni e gli mostrai il cazzo. Era in uno stato di semi rigido.
– E veramente un bel cazzo.
Lo prese, lo accarezzo, lui come non attendeva altro inizio a crescere.
– E bravo il mio cazzo reagisce solo al tocco.
Continuava il suo sguardo, e delicata con lui. Vuole prenderlo in bocca, misi la mano sulla testa e forzai per invogliarla. Non si fece pregare, si inginocchio e inizio a leccare la cappella lo umidi con saliva. Prese la cappella tra le labbra, usava la lingua; leccando girava intorno, spinsi delicatamente per entrare del tutto e lei capi cosa desideravo, lo prese tutto quello che gli era possibile, inizia ad andare dentro e fuori, presi la testa con tutte e due le mani e gli scopavo la bocca. La mia nonna perversa prese le palle e le accarezzava, capiva il momento in cui ero in procinto di sborrare, stringeva le palle così mi ritardava. Attesi un po’, poi gli feci arrivare il cazzo sino a toccarle il fondo, la bloccai e esplosi, lei fece fatica a ingoiare la sperma.
– Nonna dimmi, ti ho visto che al momento che hai finito con il cazzo di gomma l’hai riportato nella camera della mamma, perché? Pensavo che era tuo!
– Mi raccomando di non farne parola. Tuo padre non ce la fa più, non so cosa li e successo, una malattia ai testicoli e cosi tua madre e ancora giovane, anche se e tua madre lo sai che e bella.
– E un pezzo di fica!
– Ha degli uomini che ronzano intorno per portarsela a letto, ma lei si arrangia cosi.
Restai sorpreso! Un figlio, non si sa il perché, vede i genitori come se non farebbero sesso. E stupido! Perché sei venuto al mondo con una scopata.
– Nonna quando andiamo a casa tua?
– Nel pomeriggio se non hai altri impegni. Come mai vuoi andarci? Cosa ti passa per la mente?
– Che desidero leccarti la figa e farci una scopata sul letto come si deve, tu che pensi? Ti piace il programma.
– Andiamo nel pomeriggio.
– Vado a studiare un po’, mi chiami per il pranzo?
– Ti chiamo! Devo darmi da fare, se no, arrivano i tuoi genitori e non e pronto.
– Non avevo voglia di studiare, desideravo restare da solo a riflettere sulle novità. Non voglio mettere la testa nella sabbia come gli struzzi, mamma mi piaceva come donna, non so quante seghe mi sono sparato pensando a lei, la spiavo. Davanti al pc mi sono masturbato a più non posso guardando le sue foto al mare o quelle fatte in casa a sua insaputa, dove si potevano vedere le cosce scoperte. Una in particolare, un giorno si era addormenta sul divano, la gonna già era di quelle un po’ larghe e corta e si vedevano le mutandine, quel giorno le aveva bianche. Quando guardavo quella foto, pensavo quanto sarebbe stato fantastico poterle toglierle e mettermi con la testa tra quelle cosce. Ora la pensavo in un modo diverso, una donna insoddisfatta sessualmente. Io ci provo, devo essere molto cauto, delicato e gentile per non farla arrabbiare, corteggiarla. Sto dando di testa, chi sa quanti schiaffi mi arrivano. Mi addormentai, mi sveglio la nonna.
– Vieni e pronto, e arrivata anche tua madre.
Andai in cucina, mamma era li seduta beveva un succo d’arancia.
– Ciao mamma!
Mi chinai la baciai sulla guancia, mi guardo con sguardo interrogativo, erano anni che non la baciavo, per lei era una sorpresa.
– Mamma e papa? Di solito non si inizia se non ce lui.
– Oggi aveva molto da fare, mangia alla mensa, iniziamo pure.
Il tavolo della cucina era piccolo si stava bene, non tanto, mamma era alla mia destra, spostai la gamba a toccare la sua, pensai adesso si scosta, rimase con il contatto, dopo un po’ mossi la gamba come una carezza, mi guardo e sorrise. Cosa era? Un invito a continuare? Oppure un sorriso di cortesia? Lo mossi di nuovo, nulla, non si scostava, non lo so cosa mi ero messo in testa. Lo sapevo bene cosa volevo, scopare con lei, quello che non capivo o non volevo capire, desideravo un rapporto, proibito, questo e il punto, come cita un vecchio proverbio predicavo bene e ruzzolavo male, adesso provo a mettere la mano, feci cadere il coltello, mi chinai per raccoglierlo, guardai le sue cosce, allungai la mano e gli accarezza il ginocchio, attesi tremando una sua reazione che non venne. Apri le cosce e gli vidi il triangolo della mutandina, tutto accadde in pochi secondi, ripresi il posto. Non la guardavo, avevo il timore che mi sgridava.
– Tony hai perso la lingua? Che ti succede oggi.
– Niente, oggi vado con la nonna, volevo chiederti se mi potevi comprare dei pantaloni, ne ho bisogno.
– Hai la carta di credito, vai e comprati quello che vuoi.
– Lo so, da solo non mi va, non capisco mai se mi va bene o no. Pensavo che andiamo insieme, magari sabato che non lavori?
– Va bene andiamo sabato.
Nel frattempo ero rimasto con il mio ginocchio, appoggiato a lei. In un momento che nonna si giro, rimisi la mano e gli accarezzai il ginocchio e sali più sopra. Lei mi guardo, mosse solo le labbra mimando “Cosa ti prende?”, ero rimasto con la mano sulla coscia, risposi “Sei stupenda, mi piace toccarti”, sorrise, mi fece segno per la nonna. Tolsi la mano, ero al settimo cielo, non si era ribellata, la vedevo sorridente e allegra. Come finimmo di mangiare andai in camera mia e mi distesi sul letto. Ero in attesa di uscire con la nonna per andare a scopare, quando entro mamma. Chiuse la porta e si mise seduta sul letto.
– Mi spieghi cosa ti ha preso di fare quel maneggio sotto al tavolo.
Ebbi timore di una sfuriata, guardandola notai che non era arrabbiata era divertita, mi diede forza.
– Mamma, non posso spiegarti perché io non lo so, mi e venuta una voglia matta di toccarti sgridami se vuoi, non posso farci nulla.
– E se nonna capiva quello che facevi? Come giustificavi?
– Prima di farlo, mi sono assicurato che non poteva vedere, era sempre di spalle.
Mi guardava sorridendo. Tesi la mano, presi quella di lei.
– Mamma sei bellissima!
La tirai verso di me, misi la mano dietro la nuca, la tirai giù verso il mio viso, non lo so se lo desiderava o lo voleva anche lei. Le nostre bocche si cercarono, le labbra si socchiusero e timidamente provai a dargli lingua, apri la bocca, la prese e inizio un bacio carico di sessualità. Misi la mano tra le cosce, le apri per agevolarmi ma aveva quei maledetti collant, li odio, quanto erano pratiche le calze con i reggicalze. Lei capi la mia difficoltà.
– Tony amore adesso non puoi toccarmi, c’è la nonna, dobbiamo, rimandare.
– Come facciamo? Io desidero da morire restare solo con te.
– Pazienza, troveremo il modo.
– Mamma e se domani pomeriggio andiamo alla nostra casa al mare?
– Possiamo domenica mattina, in questi giorni sono impegnata. Non diremo nulla, io esco da sola per lavoro e tu mi aspetti lontano da casa, se no papa e la nonna chiederanno di venire con noi.
Un’ora dopo usci con nonna, lei era molto affettuosa con me, mi lasciava la sua auto, prima di andare al appartamento volle fermarsi a fare delle compere. Andammo a casa come lei apre la porta io la richiusi, la presi in braccio.
– Matto perché tutta sta fretta?
– Ti voglio fare impazzire, devo scoparti sino a sfiancarti. Mi hai fatto fare troppo seghe in questi anni.
Era una mega stronzata, non avevo mai pensato di scoparmela, ad una donna fa piacere sentirsi dire che la desideri. La portai in camera, la poggiai sul letto, iniziai a spogliarla.
– Tony lascia faccio io, mi vuoi nuda? Non sono una giovane, mi tolgo solo le calze e mutandina.
– No amore, sei bella, togliti tutto!
Io feci altrettanto, restammo nudi entrambi, non era una ragazza e vero non era niente male. Mi distesi al suo fianco ci abbracciammo, iniziammo a baciarci, ci girammo nella posizione del sessantanove, mettendo lei di sopra con la fica ricoperta di peli leggermente grigi scuro, iniziai a leccare la fica con un dito dentro, la chiavavo e leccavo.
– Tony, che bel cazzo che hai, e così duro, e un piacere succhiarlo. Lo terrei in bocca per ore, adesso scopami.
– Nonna voglio il culo, e troppo bello e fatto per ricevere il cazzo.
– Come vuoi tu, inculami se lo desideri, vorrei impalarmi da sola, mi metto io sopra vuoi?
– Fai come ti piace!
Mi aggiustai, lei si mise sopra, prese il cazzo e lo guido vicino al buco del culo, forzo verso il basso lentamente, il suo culo si apri e si prese il cazzo sino alla radice. Si inarco un po’ all’indietro mi mostro il buco del culo, pieno sino alla radice del mio cazzo. La presi per i fianchi, la invitai a salire e scendere. Si alzava quasi a farlo uscire, poi scendeva a inghiottirlo di nuovo. Misi un dito tra le labbra della fica e la masturbavo.
– Tony amore, che inculata! Erano anni… come mi mancava.
Aumento il ritmo di salita e discesa, ero in prossimo a sborrare.
– Nonna sto per venire non resisto più.
– Sborrami nel culo, fammi sentire la tua sborra calda.
La bloccai, mi mossi io da sotto facendo dai movimenti rapidi, pochi secondi e sborrai. Mi rilassai, lei continuo ancora un po’ e grido il suo piacere. Ci riposammo per una mezzora, andai a lavarmi, nonna sbrigo le faccende, prendemmo alcuni pacchi e ritornammo a casa. Dopo cena mamma mi chiese se gli facevo vedere una cosa sul pc, gli dissi vieni in camera mia. Come chiuse la porta alle sue spalle, mi abbraccio e sotto voce disse:
– Non resistevo più, desidero che mi baci!
Ci baciammo, gli sollevai il vestito, gli misi la mano nella mutandina, che bello potere toccare quella fica tanta desiderata. Lei mi apri la patta, mise fuori il cazzo e lo accarezzava dolcemente. La nonna la chiamo.
– Ma vai a fare in culo, adesso deve rompere.
Era la prima volta che sentivo mamma parlare cosi, andò via, all’ora del Tg, lo si guardava insieme. Se c’era un programma che mi andava restavo, anche mio padre insieme a noi. Se loro si mettevano a vedere una soap, io preferivo andare in camera mia a studiare. Ora il mio pensiero era rivolto a mamma, al pensiero che domenica ci incontreremo per scopare. Una domanda mi frullava in testa. Perché in un solo giorno hanno ceduto tutte e due, perché? Cosa era successo? Forse un giorno lo scoprirò! Adesso mi voglio godere il momento senza pensarci a tanto.
L’indomani al mio ritorno a casa, nonna era impegnata a preparare il pranzo.
– Ciao che ce di buono?
– Risotto alla Milanese e pollo al forno con le patate.
– Buono, un bacio me lo dai?
– Certo che ti bacio.
– Ti va di scopare?
– Adesso? Non so se abbiamo tempo.
– L’abbiamo, mettiti alla pecorina come ieri.
Sollevo il vestito si abbasso la mutandina, quel tanto da scoprire la fica, glielo piantai dentro in un solo colpo. Lei grido, non lo so se per la sorpresa o di dolore, visto che era un po’ asciutta. Basto poco si bagno, fu una scopata rapida, non cera tempo, riuscimmo appena a godere che arrivarono mamma e papa.
Domenica mattina chiesi le chiavi di casa alla nonna.
– Devi portare una ragazza?
– Ti dispiace? Se non vuoi fa nulla, scoperemo in auto.
– Ma no, prendi le chiavi e scomodo scopare in auto. Sei giovane e devi fottere con le ragazze della tua età, mi auguro che ne resti un po’ per la tua nonna.
– Sempre scoperemo, tutte le volte che ne avremo l’occasione, e poi un culo come il tuo non e facile da trovare.
Con un baco sulla fronte presi le chiavi, con mamma eravamo d’accordo, per il luogo d’incontro, mi ero cosi tanto curato, per chi era all’oscuro, di chi dovevo incontrare di sicuro pensava a un incontro galante. Una donna da fare colpo e non mia madre. Attesi pochi minuti, arrivo mamma.
– Sali in auto!
– Sei bellissima.
– Grazie e tu un fantastico giovanotto. Hai il preservativo, senza non facciamo nulla.
– Non gli ho, fermati ad una farmacia che li compro.
Comprai i preservativi, mamma volle fermarsi a fare colazione al bar, ebbi l’impressione che voleva rimandare l’incontro. Ero al settimo cielo, tra non molto scopavo la donna dei miei sogni, finalmente si decise, come entrammo in casa la baciai.
– Mamma e una vita che aspetto questo momento.
– Lo so amore mio, quante seghe ti sei fatto pensando a me? Guardando le mie foto? Credi che non ero a conoscenza? Non conosci tua madre, adesso non parliamo più, siamo venuti per scopare e scopiamo.
Risi di questo suo modo di fare, mi prese per mano e mi, porto in camera da letto.
– Spogliati amore.
Mi spogliavo e lei altrettanto, restammo nudi.
– Caro mio, ti ho fatto proprio bene, hai un fisico da sballo.
– Grazie, e opera tua, tu sei così bella e buona. Un gran pezzo di fica! Chi sa quanti ti corteggiano.
– E solo tu sei riuscito a portarmi qua. Un incontro d’amanti, adesso basta parlare andiamo hai fatti, stendiamoci sul letto ti voglio vedere con la testa tra le mie cosce.
Si stese sul letto tirandomi con lei, mi guido nel mezzo delle sue cosce, la fica ricoperta di peli biondicci corti, rasata ai lati, con le labbra un po’ aperte, il clitoride non era nascosto guardavo.
– Che cosa fai? Non guardare! Datti da fare e girati che o voglia di succhiarti questo grosso cazzo.
Ci leccavamo, lei leccava e succhiava il cazzo non come nonna lei ti succhiava l’anima, mamma lo succhiava e leccava con arte.
– Tony, metti il preservativo.
Lo misi, mi guido dentro di lei, mi disse chiavami…

Publicato in Madre e Figlio, Nonna e Nipote. Parole Chiavi , , , , .