Il fratello sconosciuto

Mi chiamo Daria e ho 22 anni, vivo da sola già da qualche anno e non posso dire che ho un bel raporto con i miei. Sono alta, dalla carnagione scura essendo mediterranea, occhi verdi e un bel fisico secondo i miei corteggiatori. Un giorno ho ricevuto l’offerta di andare in una grossa dita a Milano ed ho accettato subito. Arrivai nella mia nuova città e andai subito a cercare un appartamento, trovandone uno piccolo in un bel quartiere. Col passar del tempo incontrai moltissima gente e dopo quasi tre mesi incontrai un bel ragazzo, 3 anni più grande di me, e iniziammo a frequentarci. Una sera l’invitai a cenare da me ma ovviamente non riusciamo a mangiare niente. Mi prese e mi baciò passionalmente per la prima volta, facendomi venire mille brividi, ero eccitatissima e così decisi di darmi da fare. Ci spogliamo a vicenda baciandoci, alternando le slinguate con piccoli morsi che ci eccitavamo alla grande. Mi tolse le mutante e iniziò a baciarmi la figa alternando con succhiate di clitoride a penetrazioni con le sue grandi dita e leccate. Mi fece impazzire tanto che venni in un primo orgasmo magnifico lasciandolo assaggiare il nettare. Al mio turno iniziai ad accarezzargli il cazzo, segandolo, poi dopo questo riscaldamento, gli leccai tutto il cazzo a partire dai testicoli gonfi, poi infilando la verga nella bocca e cominciai a succhiare e leccare con grande avidità assaggiando il buon sapore. Prendendomi per i fianchi mi trascinò sopra di lui e impalandomi in figa iniziai a cavalcarlo prima lentamente poi con più forza mentre lui mi masturbava il clitoride facendomi urlare di piacere. Mettendomi alla pecorina mi penetrò con grande forza fino a farmi avere un altro splendido orgasmo in breve tempo, poi sentendo che sta per venire lo feci girare e ripresi in bocca il suo bel cazzo succhiandolo per bene fino a quando non lo sentii inondarmi la mia bocca con la copiosa sborrata. Da quel giorno passavamo quasi tutto il tempo libero a goderci il nostro amore che cresceva ogni giorno di più…finché… Non ero mai andata a casa sua (abitava un po lontano da me), ma un giorno mi invitò a vedere il suo piccolo nido. Mentre lui era in bagno, io sbirciai un po’ in casa sua. Ad un certo punto rimasi scioccata vedendo che aveva una foto di mia mamma e mio padre in salotto. Gli chiesi subito delle spiegazioni e lui mi disse che erano i suoi genitori veri e che lo avevano dato in adozione appena era nato perché erano troppo giovani e non potevano assumere una responsabilità cosi grande. Mi raccontò anche che gli aveva incontrato una volta sola ma non si erano rimessi in contatto. Le lacrime mi scorrevano sul viso, rendendomi conto che ero innamorata del mio fratello. Gli spiegai che non potevamo continuare a frequentarci perché sarebbe stato immorale, ma era tropo tardi. Ora dopo due anni siamo ancora insieme e non ho mai detto niente ai nostri genitori.

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