La suocera è migliore di sua figlia 2

Spero che vi ricordiate il mio racconto erotico con la mia bella suocera. Come no? Sono Ciro, l’idraulico 25enne sposato con Gina che ha una relazione con la suocera Marina, la quale fotto da quasi 2 anni. Per dire la verità lei è molto più brava di mia moglie nell’arte della seduzione e approfittiamo di ogni piccolo momento per scopare (meno male che vive da sola perché mio suocero è morto parecchi anni fa). In questi 2 anni ho sempre cercato di convincerla a darmi il bel culo ancora vergine ma senza successo. Quel culo abbastanza sodo e molto bello mi faceva impazzire, avevo un chiodo fisso di sfondarlo. Un giorno però Gina mi disse che voleva andare insieme alle sue amiche a Londra per tre giorni e io al pensiero di stare con la sua mammina, ho accettato quasi subito. L’ho accompagnata al aeroporto, ho presso una bottiglia di buon vino ed eccomi arrivato da Marina con il pensiero di ubriacarla un po’ per dar sfogo al mio desiderio nascosto. Lo trovai con una vestaglia molto scollata e sentii subito il formicolio che conoscevo risvegliare il mio cazzo. Dopo che avevamo finito di mangiare qualcosa e lei aveva bevuto già due o tre bicchieri di vino (ed era un po’ brilla) avevo iniziato ad accarezzarle le tette grosse mentre ci baciavamo come due matti. L’uccello stava per esplodere e lo prese in bocca la sua lingua lunga, iniziando bei giri sulla cappella, con puntatine sul buchetto, scivolando lungo l’asta che bagnava e misurava con la lentezza del suo movimento. Fece uscire il cazzo dalla bocca e io affondai l’ indice e il medio nella vagina bagnata: lei ebbe un sussulto, poi in preda a un piacere crescente mi chiese “ Dai vieni dentro ti prego” Continuai a sditalinarla masturbandogle prima lentamente il buco del culo e visto che gemeva di goduria, affondai di più il dito nell’ano che faceva un po’ di resistenza per farla urlare di piacere. Era pronta. Messa alla pecorina mi fece vedere la figa calda e la rosetta del culo ancora più scura delle sue chiappe. Non ce la facevo più e affondando il cazzo eretto nella patacca calda iniziai a fotterla selvaggiamente, a un tratto tirai fuori il uccello e mettendolo sul quel buco che mi faceva impazzire, lo sfondai in un solo colpo. Urlava di dolore cercando di farlo uscire ma tenendola duro dalle chiappe, cominciai a muovermi prima lentamente e poi con tanta foga sentendomi preso come in un guanto morbido. Sentii subito l’orgasmo avvivare e scendere come un torrente allagando quel buco stretto che finalmente ero riuscito a sverginare. Anche lei cominciò a godere mentre si sgrillettava forte il clitoride. “Finalmente ce l’hai fatto brutto stronzo e sai che non è stato sgradevole”. Ehi..alla prossima volta proviamo ancora?

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