Mamma e donna

Mi chiamo Giuliano. I fatti che voglio raccontare risalgono a 20 anni fa… avevo 27 anni e avevo avuto poche esperienze con ragazze. Il sesso però era un’ossessione e la fantasia era sempre protagonista quando la mia imbranataggine o poca iniziativa mi impedivano un approccio reale. In seguito ad un terzo incidente in auto per causa mia vengo arrestato e incarcerato per alcuni mesi… Non sto a raccontare le varie trafile legali e processuali. Di fatto mi trovo in carcere, disperato e depresso, in quella circostanza mi misi a pensare all’amore di mia madre e anche al suo corpo però, mi dava una potente energia e speranza. Una trasgressione che stranamente mi dava forza e poi lei c’era davvero… non era una fantasia. Era tra l’altro avvilita e preoccupatissima del mio trovarmi in carcere. Veniva sempre negli orari stabiliti e mi guardava e trattava con immenso amore. Io non le avevo detto ancora niente delle mie fantasie, ma un giorno di vita le chiesi di sbottonarsi la camicetta con la scusa che avevo bisogno di guardare delle fattezze femminili dopo tanto orrore visivo di quei luoghi. Lei dopo un primo sguardo incredulo capisce e dolcemente con un sorriso e senza farsi notare si sbottona due bottoni in più che lasciano intravvedere parte del seno coperto con il reggiseno. Le confessai che spesso la sognavo in modo non consono, lei disse che era il luogo a causarmi queste turbe. Mamma era una donna separata da non molto, non sapevo se avesse qualcuno, io non chiedevo neanche, lei non diceva niente.
Mamma era una bella donna di 49 anni mora, non alta, fianchi più larghi della vita, nettamente mediterranea, seno terza e pelle morbida. Avevo iniziato a guardarla e pensarla sessualmente, la sognavo spesso immaginandola nuda fare l’amore con altri uomini, tutte cose che ormai le dicevo nelle visite. Non dava mai l’apparenza di essere sconvolta o turbata ma aveva sempre un approccio dolce, comprensivo, sminuendo in una delle ultime visite prima di essere rilasciato mia mamma approfittando di un attimo in cui non poteva essere vista si tirò su la gonna quasi fino alle mutandine, sorridendo disse “Regalino!!!”. Mi sembrò di impazzire d’amore… l’amore immenso verso mia mamma era anche accompagnato da un desiderio fortissimo… che cosce… grosse in alto… caviglia stretta… che bona. Le dissi subito dopo essersi ricomposto che era stupenda, che la desideravo. Sembrava felice delle mie parole, anzi, raggiante.
Appena fini finalmente la detenzione durata diversi mesi. Il giorno del rilascio c’era naturalmente mia mamma pronta a portarmi via, era venuta con un tailleur aderente sul sedere, scollatura sul seno e truccata, tacchi… Mi accorgevo che la guardavano e mi piaceva. La lunga degenza poi mi faceva desiderare ancora di più il sesso e in questo caso la trasgressione dovuta al fatto che il nuovo oggetto del desiderio fosse mia madre accentuava il tutto. Scorgendola ad una certa distanza prima di poterla abbracciare e sentire il suo profumo la immaginai con la gonna sollevata da dietro mentre si faceva scopare dal mio compagno di stanza molto dotato… mi eccitai tantissimo… In quel momento senza indugi avrei pero goduto nel guardarla nuda con quel porco… vederla godere e gemere… Alla fine ci incontriamo con documenti vari sia in mano mia che in mano sua e andiamo felici verso l’auto. Prima di entrare l’abbraccio forte avvolgendogli le braccia attorno alla vita e ai fianchi mediterranei. Sentivo il tessuto del tailleur aderente… era stupenda. Lei immaginava tante cose e sapeva, allora, dolcemente prende la mia mano a la spinge verso il basso… io approfitto subito e le tocco i sedere a piene mani… che bello! Glielo massaggio bene! Guancia a guancia, appena allontano leggermente il viso e vedo il suo rossetto la bacio sulle labbra, lei mi asseconda ancora. Il bacio diventa profondo, sento le nostre lingue toccarsi con veemenza… ingordigia… a fatica entriamo in macchina, le metto una mano sulle cosce, ci ribaciamo forte. Lei si solleva il tailleur stretto per facilitare le mie mani, si solleva la gonna… che bona… mi sembra di sognare. Palpo le cosce di mia mamma, mi ferma lei alle mutandine.
Arriviamo a casa, ancora baci e abbracci… Voglio il seno di mia madre e il suo amore, lei mi fa sedere, si toglie la camicetta, poi il reggiseno. Ha due tette stupende, un po’ cadenti ma belle, una terza. Si avvicina e mi affonda il viso, io inizio a palparle e ciucciare i capezzoli. Sono eccitatissimo! Mentre mi godo le tette le palpo il sedere, le sollevo la gonna e affondo le mani nei glutei, sotto le mutandine, i glutei ben fatti e sodo aumentano la mia eccitazione estrema…Perdo lucidità… Stupenda e profumata nel corpo… che bona… una bella fica. La faccio sedere sul tavolo di cucina e aprendole le cosce le affondo il viso sulle mutandine, le con le mani mi accarezza la testa, poi si alza prima che continuai a baciarla e mi porta a letto.
Ho passato tutta la notte a godermi il suo amore, il suo copro stupendo. Lei aveva accettato questo cambiamento e da donna misurava le azioni, ma tutta la notte entusiasta nel farsi penetrare, me l’avevo goduta di più con lei sopra, nuda, mente muoveva i fianchi sudata. Stupenda fica… l’amavo talmente tanto che adoravo leccarla tutta dappertutto, anche nel culo… Abbiamo continuato ad essere amanti per tanto tempo, nell’intimità di casa spesso le sollevavo la gonna e le baciavo il culo, a letto le raccontavo le fantasie oscene di cui le facevo oggetto e lei godeva di più… Mi piaceva farle dire delle parolacce, ben più pesanti di quelle pe cui mi sgridava… che soddisfazione, mentre le facevo sussurrare nuda a letto delle cose oscene, tipo uno un po’ ritardato, vicino di casa che si masturbava guardandola ecc… Mi piaceva sentirle dire sborra, cazzi, ecc… e la penetravo baciandola e tenendole dentro con grandissimo amore… Che meraviglia!
Ho raccontato molto in sintesi, sarebbe stato bello descrivere i dettagli di quegli anni stupendi, ma chi legge? E la prima volta che scrivo e che racconto questi fatti.
Cordiali saluti a quelli che leggono… Giuliano

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