Mia zia e una zoccola

Mia zia è una signora milf di 53 anni, con un fisico snello e tonico, abbronzata, un sedere bello sodo e un 38 di piedi. Divorziata da 13 anni, ma con una voglia irrefrenabile di cazzo. Vive da sola nella casa di fianco alla mia e si dà alla pazza gioia con dei suoi amici ragazzoni. In particolare uno, che io definisco il suo “scopamico”. Ho sempre avuto un debole per lei e un paio di volte l’ho vista scopare senza pudore in camera sua col suo ragazzo, sbirciando dalla finestra. Non ho potuto fare a meno di gustarmi la scena e di segarmi di brutto. Qualche volta mentre taglio l’erba in giardino, la vedo lì sdraiata che prende il sole e sbavo al pensiero di leccare le sue gambe lucide ben depilate e i suoi piedi da milf. Insomma, è pur sempre mia zia, ma non posso fare a meno di definirla una gran troia!
Un paio di mesi fa, mentre ero in giardino, venne lì e mi chiese se potessi andare a casa sua a fare un paio di buchi sul muro della camera perché doveva installare una mensola che aveva preso all’Ikea.
“Ok,” gli dissi, “prendo la cassetta degli attrezzi e arrivo.”
Un quarto d’ora dopo andai da lei, suonai il campanello e venne ad aprirmi la porta. Indossava un vestitino leggero estivo con un motivo floreale, aveva le zeppe da porca, con le unghie dei piedi color rosso bordò. La vacca trasudava sesso da ogni dove. Cercai di non distrarmi troppo per non dare nell’occhio e gli chiesi dove voleva mettere la mensola. Mi portò di sopra in camera e mi indicò il punto esatto nella cabina armadio e come volesse metterla. Poi andò giù in cucina a fare una lavastoviglie. Io con tutta calma presi le misure, bucai il muro col trapano, e in pochi minuti installai la mensola.
“Zia ho finito!” gli dissi, “Prova a vedere se ti va bene così!”
Salì di sopra, la lasciai entrare nella cabina armadio, guardò per bene il lavoro finito e mi disse:
“Si, ottimo lavoro “nip” è proprio come la volevo!”
Nel frattempo io le stavo osservando il suo bel sedere, le gambe e quei bei talloni da far venire voglia di sborrare sulle zeppe. Poi allungò il culo verso di me, lo appoggiò sul mio pisello e con voce affusolata mi disse:
“Ora che ne diresti di trapanare un po’ anche questo?”
Rimasi sbigottito, con la testa che mi girava per qualche secondo. Mi aveva spiazzato di brutto. Non me lo sarei mai aspettato da lei visto che ero suo nipote. Mi ripresi quasi subito, e con il cuore che mi batteva, la presi con una mano sotto un’ascella, con l’altra gli accarezzai la passera e la baciai sul collo. Il suo profumo mi estasiava. Le dissi:
“Con molto piacere zia!”.
Mi inginocchiai dietro di lei, alzai la gonna del vestitino e apparve lo spettacolo più bello: il suo culo da urlo, sodo come il marmo. La baciai ripetutamente sulle cosce, poi gli aprii le chiappe, spostai il filo di pizzo nero che indossava come mutandine, appoggiai la mia lingua nello spazio che c’è tra la fica e il culo e la feci roteare nel suo buco, assaporandolo per bene. Mi sembrava di sognare. La cagna già si stava eccitando parecchio e i suoi lamenti di piacere mi fecero indurire il cazzo come il marmo. Poi si voltò verso di me, mi guardò con un’espressione da vera troia, si inginocchiò davanti a me e mi fece uno dei pompini più passionali che ricordo. Era un piacere folle e fortissimo vedere mia zia che mi spompinava in quel modo e non so quel giorno a cosa ho pensato per evadere con la mente per non venirgli subito in gola. Volevo fotterla, non finire tutto con un bel pompino. Cosi la presi per mano e le dissi:
“Vieni nel letto per favore zia.”
“Ok.” disse lei.
Si sdraiò a gambe aperte, le tolsi le mutandine di pizzo e poi anche le zeppe, lentamente come in un sogno. Ad occhi chiusi, mentre la tenevo per una caviglia, annusai la suola delle zeppe. L’odore dei suoi piedi mi faceva impazzire. Lei sorrise e mi disse:
“Non ti facevo così porco!”
E io: “Zia, è da una vita che sogno di leccarti i piedi, più di una volta ho trovato i tuoi zoccoli fuori dalla porta e mi sono masturbato annusandoli e leccandoli!”
Soddisfatta nel sentirsi dire ciò, allungò una gamba e mi mise il piede sotto al naso appoggiandolo vicino alla mia bocca.
“Sono tutti tuoi” mi disse, guardandomi incuriosita con l’occhio da cerbiatta.
Mmm erano il paradiso… sudati, accaldati, con le piante arrossate e odorosi. Li annusai a pieni polmoni e il tanfo un po’ acre mi entrava nelle narici, mentre godevo come un maiale. Poi li leccai per bene, partendo dal tallone e salendo sul palmo, soffermandomi sotto le dita, dove aveva un bel callo da zoccola perché portava sempre tacchi alti.
“Mmm, che bontà divina zia!” le dissi, assaporando quel aroma divino.
Poi scesi tra le sue cosce, lei aprì di più le gambe, e leccai la sua bellissima fica, succhiando per bene le labbra e muovendo la lingua sul clitoride. La zia godeva parecchio, era tutto un lamento di piacere, si bagnava come una trentenne e la mia bocca era piena di umori. Non resistevo più, mi alzai in piedi, presi la zia per le gambe e la trascinai verso di me. Sempre con le gambe all’insù, gli infilai l’uccello nella fica e la scopai con foga, succhiandogli il pollice del piede destro.
“Mmm oooohh siii nipoteee, mmm continua così, non ti fermareee ooh umm ooooh.”
Non so per quanto ho continuato così, eravamo completamente sudati fradici. La girai a pecora, tornai dentro alla sua fica con foga e mentre la sbattevo gli infilai il pollice della mia mano destra nel buco del culo. Urlò forte. Pensai di avergli fatto male, ma mi intimò di non fermarmi.
“Non ti fermare porco! Scopami così, trattami come una troia!”
“Wow zia,” dissi io, “sei proprio una gran porcona, mi fai veramente godere tanto, sei una macchina da sesso. Ora però se non ti dispiace voglio il tuo culo. Lo voglio veramente, non puoi negarmelo!”
“Va bene nip,” disse lei, “però fai piano, non spingere forte.”
Inarcò il culo in alto, così che potesse prenderlo meglio e appoggiò la testa nel letto. Finalmente il boccone del cardinale! Leccai per bene il suo ano per lubrificarlo ancora di più, e gli infilai dentro tutto il cazzo. Sentivo il suo sfintere dilatarsi piano piano mentre il mio uccello lo deflorava. La zia alzò di colpo la testa e urlò di piacere. Che sensazione fantastica, mi sentivo un vero toro da monta. Avevo rotto il culo a quella cagna di mia zia. Ogni suo urlo mi faceva impazzire, e io spingevo ancora più forte.
“Godi godi maiala!”
E lei: “Aaaah ooooooh ummmm siiiii il culoooo, il culoooooo, mi scoppiaaaa, siiii, scopamiii, il culooooo è bellissimoooo, lo sento tutto dentroooo, siiii aaah oouhhc ummm…”
Mi faceva proprio godere. La presi per la ciocca di capelli castani, glieli tirai come una vera troiona e spinsi dentro di cattiveria tutto il cazzo facendogli più male possibile, mentre lei si si infilava tre dita nella fica.
“Vienimi nel culo ti pregoooo siiii!!!” mi disse.
A sentirla urlare così e tremare di piacere, urlai anch’io a più non posso e sborrai come una fontana dentro al suo sfintere distrutto e sfondato. Poi tolsi il cazzo, schizzai sul suo buco e glielo rimisi dentro per finire di svuotarmi i testicoli. Eravamo tutti e due in estasi. Ero sfinito, così mi sdraiai a pancia in su nel letto. Ma lei insaziabile, si mise a gambe aperte sopra di me a 69, e con ingordigia mi succhiò per bene il pisello per non sprecarne neanche una goccia. Io non resistetti, e feci lo stesso col suo buco del culo, leccando e roteando dentro e fuori la mia lingua tra il mio sperma che ancora gli colava tra le labbra della vagina.
“Nip, è stato bellissimo, sei l’orgoglio della zietta!” mi disse sorridendo.
Quando ci siamo ripresi, e ripuliti con una doccia rinfrescante, mi ringraziò di cuore per i servizi resi e mi baciò sulle labbra toccandomi il cazzo. Io salutai la zia, e uscii di casa sua con le gambe che ancora mi tremavano. Non dissi alla zia di averla vista scopare con il suo compagno dalla finestra della mia camera, perché non volevo che dalla prossima volta la chiudesse. Non vorrei perdermi un altro spettacolo del genere, dove la zia si fa sbattere come una cagna in calore. Sarà mia zia, ma per me è una gran zoccola, e io sono un porco!

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