Tiziana 1

Quando ho conosciuto mia cognata avevo poco più di 24 anni e lei era una 16enne un po’ timida. Minuta, con capelli neri e lisci, due grandi occhi verdi e un fisico asciutto e non era il mio tipo. Quattro anni dopo, quando l’ho vista elegante al mio matrimonio quasi mi è venuto un colpo. Il brutto anatroccolo era diventato un bel cigno e anche se era il giorno più importante della mia vita, non riuscivo a staccare gli occhi da lei. Io e Marissa abitavamo da soli e a volte Tiziana (mia cognata) passava la notte da noi. Quella sera pioveva a dirotto ed io e Marisa avevamo passato la serata davanti alla tv, quando ho sentito il campanello. Tiziana bagnata fradicia era entrata in casa come un uragano “Porco cane, sono tutta bagnata, stasera posso rimanere da voi?”. Ovviamente sì, dissi, e andando a cambiarsi, prese una mia maglietta che le arrivava quasi fin alla ginocchia e si buttò sul divano vicino alla Marisa. La vista delle belle cosce affusolate mi facevano salire il sangue alla testa e quando Marisa disse che andava letto, facevo quasi salti di gioia. Ero molto eccitato e a stento riuscivo a trattenermi, anzi, a dir la verità, secondo me, Tiziana se n’era accorta, visto che il mio membro si era visibilmente gonfiato ed io non ero riuscito a nasconderlo abbastanza. Tiziana non faceva molto per coprirsi, anzi, spesso allargava le gambe permettendomi di guardare la peluria che fuoriusciva dallo slip bianco. Senza spostarmi troppo, ho iniziato ad accarezzarle le cosce, e visto che non faceva niente per fermarmi ho continuato salendo più su, sfiorandole lo slip. Una voglia enorme di fare l’amore con mia cognata mi aveva ormai assalito completamente, il cazzo stava per scoppiare. Tiziana prese l’iniziativa che non mi sarei mai aspettato e scendendo tra le mie gambe, tirò fuori l’uccello e inizio a slinguare sensualmente la cappella. La sua bocca avvolgeva completamente la cappella, gonfia come mai e mentre le sue labbra salivano su e giù io mi irrigidivo sempre di più. Le sue labbra che me lo succhiavano sembravano di seta. Le misi una mano sulla testa e cominciai ad accompagnare i movimenti, spingendola lentamente e facendola ingoiare fin in fondo l’uccello finché il seme non invase la bocca di mia cognata; la sentii deglutire e provai il più grande piacere della mia vita. Si alzò in piedi andando in bagno. È stato l’inizio…

Publicato in Cognato e Cognata. Parole Chiavi , , , , .