Di sicuro ricordi il mio racconto con la cugina Titta nella notte di carnevale a Venezia quando ho spaccato la figa vergine. Tornati a casa non potevo smettere di pensare e ripensare a quella fica stretta che gridava di pacere sotto i miei colpi d’uccello. Dopo quasi 2 mesi sono andato nella casa dei zii solo per incontrarla ma per sfortuna Titta era fuori con i suoi amici. Ho sentito subito una fitta di gelosia e subito l’ho chiamata sul cellulare “Possiamo venderci ti devo parlare”. Un attimo di esitazione ed ha accettato di prendere un caffè il giorno dopo. Non sapevo come reagire o parlare e ho deciso di essere sincero. Come precauzione avevo preso le chiavi dell’appartamento del mio miglior amico (lo so, sono un maiale). Dopo due chiacchiere ho preso coraggio e ho detto “Titta, puoi dire ciò che vuoi ma io sono innamorato di te e non vorrei altro che starci insieme”. Ok, non racconto tutto…principale è che anche lei mi amava e senza parlare tropo siamo andati nel piccolo appartamento. Non vedevo l’ora di assaggiare e scopare la passera stretta. Buttati subito sul letto ci spogliamo a vicenda e mi prende in mano il cazzo iniziando a segarlo con forza mentre io scendo per esplorarle la fica bagnata, infilando due dita dentro e scopandola con la mano fiche l’ho sentita godere l’orgasmo. Che goduria…lecco le dita saporite del suo nettare e poi affondando la lingua nella passera rovente assaggio le ultime gocce. Continuiamo con un 69 e dopo pochissimi minuti non riesco più a resistere e le allago la bocca con tutto lo sperma calda. Quasi mi vergognavo… dopo andiamo a farci la doccia insieme, in meno di 10 minuti l’uccello è già duro come il marmo. “Ti voglio dentro”. Messa alla pecorina con in mostra il bel culo sodo, quasi invitandomi a sverginarlo ma lascio il buco stretto per un altra volta e sfondo in un colpo la fighetta umida,facendola gemere di piacere e dolore. Molto eccitato affondai l’uccello fin alla base sfondandola tutta. Ansimando di piacere Titta strofinava con forza il clitoride spingendosi più profondamente sul cazzo. “Basta non ce’ lo faccio più” e girandola schizzo tutto lo sperma sulle belle tette, poi la lascio slinguare la cappella assaggiando le ultime gocce di sborra. “Vorrei essere tutta tua… la prossima volta cambiamo buco” Che bella promessa… non vedo l’ora di riprendere le chiavi dell’appartamento.
La notte di Carnevale 2
Publicato in Cugino e Cugina. Parole Chiavi figa vergine, sborrata sulle tette, scopata alla pecorina, sessantanove, tette grosse.