Di nuovo con mia figlia 2

Se riuscite a ricordarvi di me: sono Alberto e poco tempo fa vi ho raccontato la splendida storia che ho avuto con mia figlia Maria Carla. Quasi due anni dopo il suo matrimonio, mia moglie Elisa era morta e vivevo da solo finché un giorno “Papà ti devo parlare, faccio un salto da te”. Appena arrivata ci facciamo un caffè e inizia a raccontarmi le difficoltà economiche, non ce la faceva più a pagare l’affitto e voleva tornare insieme al marito Nicola ad abitare nella sua vecchia stanza. Solo al pensiero di vederla ogni giorno e di sentire ancora il suo profumo (ovviamente pensavo di poter sfondare ancora la fica stretta, o magari qualcosa di più) ho accettato subito. È durato quasi una settimana il trasloco e finalmente siamo ancora insieme. Nicola era quasi tutto il giorno a lavorare (faceva il muratore) e una volta arrivato a casa si buttava sul letto stanco morto. Maria Carla lavorava part-time in un’impresa di pulizie e ogni giorno era in casa di pomeriggio. Non avevo quasi coraggio di toccarla e pativo tanto. Era estate, Maria Carla era vestita solo con pantaloncini corti che lasciavano vedere il perizoma e una canottiera con spalline. Impazzivo del desiderio di toccare quelle belle tette (ora mi sembravano più grosse e più belle) e sono andato nella mia stanza per farmi l’ennesima sega. “Non hai smesso di segarti” Davanti alla porta Maria Carla mi guardava quasi arrabbiata. “Ora che sono ancora qui…non hai coraggio di continuare ciò che abbiamo iniziato anni fa” Presi coraggio e con il cazzo in tiro abbassai le mani, le intrufolai sotto i suoi pantaloncini corti e iniziai ad accarezzarle il culo. Messa in ginocchia vicino al letto prese la minchia in bocca e iniziò a leccare la cappella accarezzando le palle piene che stavano per esplodere. Sentendo che stavo per venire, s’impala sopra il cazzo e inizia a saltellare con forza mentrele tocco le natiche finché non la riempio di sperma. “Spero che questa scopatina non sia tutto…riprendiamoci un po”. Andiamo in bagno e cominciamo a lavarci a vicenda sotto la doccia, accarezzando le tette e strofinandole il clitoride la faccio gemere di piacere. Tornati sul letto, lecco i bei capezzoli e scendendo più in giù, slinguo il clitoride facendola ansimare di piacere, poi affondo un dita e ancora uno la sditalino finché lo sento che gode dell’orgasmo. Assaggio il dolce sapore e già eccitato sfondo in un colpo la figa bagnata scopandola con passione. Cambiamo posizione e messa alla pecorina si allarga le chiappe e la sfondo nel culo “Papà…” Non aspetto altro e lentamente poso la cappella sul buco stretto, inizio ad affondare mentre lei spinge il bacino più forte prendendo il randello in tutta la sua lunghezza. Mio Dio….che stretto e bello…non riesco a trattenermi e girandola spruzzo tutto il seme caldo sul bel viso riempiendola come facevamo anni fa. Che gioia avere la figlia in casa…

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