Ho fatto sesso con mio zio in auto


Ciao a tutti, mi chiamo Camilla e oggi voglio raccontavi una storia incestuosa. Sono una semplice studentessa di 20 anni con i capelli color carota e le lentiggini. Ciò di cui sto per parlarvi è avvenuto circa un anno fa, quando avevo appena compiuto 19 anni. Da sempre ho avuto un grande rapporto di fiducia con mio zio Ennio. Lui mi ha sempre trattata come sua figlia, mi dava consigli sulle cose più disparate, mi faceva regali e mi coccolava più che poteva. Sembrava proprio che provasse un amore paterno. Mai mi sarei aspettata che potesse succedere qualcosa di simile. Una mattina di dicembre, persi il treno per andare a scuola, allora lo chiamai per farmi accompagnare in auto. Il tragitto è abbastanza lungo, dato che la mia scuola dista 65 km, quindi iniziammo a chiacchierare del più e del meno. Tra i vari argomenti, iniziammo a parlare di ragazzi e storie amorose.

“Camilla, raccontami un po’. Sei fidanzata?” disse lui.

“No zio, non ho tempo per le storie d’amore. Devo diplomarmi quest’anno!” risposi.

“Ah è un vero peccato. Una bella ragazza come te non dovrebbe avere problemi a trovare un fidanzato.” continuò.

Mio zio Ennio mi diceva sempre che ero bella, carina, meravigliosa, splendida, ma quella volta il suo tono era diverso. Sembrava quasi che con quel complimento volesse sedurmi. La mia intuizione trovò conferma mentre guidando, mi poggiò una mano sulla coscia.

“Sai le ragazze splendide come te non dovrebbero passare tutto il tempo sui libri. Dovresti pensare a divertirti un po’. Per esempio, quanto tempo è che non vai a letto con uno?” chiese.

Io rimasi spiazzata dalla domanda e risposi vagamente:

“Non so, non ricordo, qualche mese.”

“Avrai una voglia matta di scopare quindi!” esclamò lui sorridendo.

Io risi, ma nelle sue parole c’era un fondo di verità. Ero sempre eccitata da morire e fare da sola non mi bastava davvero più. Allo stesso tempo però non voleva incasinarmi la vita in una relazione. I complimenti e l’atteggiamento di mio zio, quindi, in un certo senso mi facevano leggermente piacere. Non avrei mai pensato di scopare con lui, tuttavia, in quel momento ero quasi tentata. La sua mano nel frattempo si avvicinava sempre di più all’interno delle mie cosce. Non so cosa mi prese in quel momento, ma le afferrai la mano e gliela misi proprio lì dove voleva metterla: sulla mia passera.

“Vedo che ci siamo capiti subito” disse lui.

Iniziò a masturbarmi prima con uno, poi con due e infine con tre dita. La mia figa rossiccia era completamente fradicia. Vidi un bozzo enorme nei suoi pantalone e glieli sbottonai.

“Aspetta mi fermo in questa stradina di campagna!”.

Fermò l’auto, reclinò leggermente il sedile, mi prese e mi mise sopra di lui. Non dovetti fare altro che spostare le mie mutandine da un lato e iniziammo a scopare come mai prima d’ora. Facevo su e giù sul suo lungo pene. Non mi bastava, volevo di più, sempre di più.

“Ah, ah, ah Camilla non resisto più vengo, vengo!” disse lui.

“Vengo anche io!” urlai.

Fece cenno di spostarmi, mai insistetti per restare lì e continuare a cavalcarlo. Volevo sentire tutto dentro di me. Fu una scopata epica. Da allora non ne abbiamo più parlato, ma spero di poterlo rifare un giorno.

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