I 130 kili di mia suocera

Sembrerà una storia assurda eppure è vera. Tutto iniziò una mattina, mia moglie uscì per fare la spesa ed io restai in casa con mia suocera.
Mia suocera non l’avevo mai considerata come donna, un po’ per l’età un po’ perché era grassa e un po’ perché era pur sempre la madre di mia moglie. Non ricordo come andò il discorso, mentre prendevamo il caffè, cadde sull’età che avanza, lei mi disse:
– Piero guarda che io anche se ho l’età che ho, non credere che non sia più una femmina!
– Mamma cosa vuoi farmi credere che saresti ancora disposta a fare l’amore?
– Perché pensi che non potrei? Guarda giovanotto che io ho la pelle di una ragazza!
– Dai non esagerare adesso…
– Non esagero mica, tocca, guarda tu stesso.
Mi offri di toccarle il braccio.
– Mamma, scusa il braccio o la guancia sono molto lisce questo si vede ma l’età ci tradisce sulle gambe, si scopri il ginocchio e mi disse.
– Tocca, guarda come è liscio
– Ma sei forte, mi fai vedere il ginocchio è normale che lì la pelle è liscia e tesa per la piegatura. E nell’interno che si forma la cellulite, sul sedere sotto le natiche, all’interno delle cosce, è lì che si vede.
Mi guardò seria e mi disse:
– Mi dai la tua parola che non dirai nulla a nessuno? Ci troviamo nel discorso e voglio darti la prova che dico la verità.
– Tranquilla, non dirò nulla, che prova mi vuoi dare?
– Toccami nel mezzo delle cosce e sentirai che pelle liscia che ho.
Misi la mano sotto al vestito, indossava delle mutande a pantalone data la sua grandezza
Forse non poteva indossare le mutandine di pizzo.
Restai meravigliato, aveva ragione la sua pelle era delicata forse non come una giovane ma era senza grinze e dato la sua grassezza, mi attendevo dei cuscinetti di grasso meraviglia delle meraviglie, aveva ancora i peli sulla fica, mi guardava e sorrideva.
– Visto? Sei rimasto senza parole vero?
Nel frattempo avevo messo le dite tra le grande labbra
– Piero vedi che ti ho detto di toccare le cosce non li.
Non dissi nulla ma le sorrisi e continuai ad accarezzarle la fica
– Piero non dici nulla? Come sono?
– Sai non immaginavo che eri così, per davvero.
– Bello mio, è questa benedetta pancia, se non fosse per lei
– La pancia non è un problema sai quante donne ce l’hanno, volendo si trova sempre la posizione, prendi tua figlia, è giovane eppure ha la pancia.
– Quella poi non vuole curarsi, glielo dico sempre, curati che tuo marito è giovane ma lei mi risponde che il marito deve accettarla cosi come è.
– Mamma non tocchiamo questo tasto, tua figlia è fredda anche nel letto, che vuoi farci? Ha tutte le fortune e non sa capirle.
– Dai adesso smettila che è quasi ora che torna, sai che bella scena se ci sorprende con te che mi tocchi sotto al vestito?
– Solo un attimo ti prego!
Non so perché lo feci, forse l’eccitazione del momento, mi chinai e la baciai sulla bocca, forse lo voleva anche lei visto che aprì la bocca e succhio la mia lingua. Inutile dire che il mio cazzo si fece ancora più duro. La baciai a lungo ed in quel momento non pensavo che stavo baciando una vecchia e che era mia suocera, provavo un piacere indescrivibile.
Mi allontanai delicatamente,
– Piero mi fai mancare il respiro.
– Mettiti più verso il bordo della sedia!
– Cosa vuoi fare? Desidero metterti un dito dentro.
– Piero ti prego basta, ho paura che rientra tua moglie o i ragazzi…
– Solo un attimo, ti prego.
Si spostò si mise sul bordo ed allargò di più le cosce. Misi un dito dentro ed iniziai andare dentro fuori.
– Hai una fica stupenda
– Davvero lo pensi?
– Mi sorrise, dai adesso smettila per davvero!
– Io la smetto se mi fai una promessa,
– Cosa vuoi che ti prometta?
– Domani mattina quando saremo soli ti farai baciare ancora e mi farai vedere come sei senza mutande.
– A baciare potrai farlo, capirai che mi piace, ma vedermi senza mutande sai non è facile come ben sai sono grassa mi vergogno.
– E di cosa? Desidero vederti, mi prometti?
– Va bene, adesso smettila!
– Dimmi la verità, da quanto tempo la tua fica non vede una mano maschile?
– Da una vita.
– E un bel cazzo duro come questo?
Mi sbottonai i pantaloni e tirai fuori il cazzo che era eccitato al massimo.
– Piero che fai mettilo dentro dai.
Lo diceva con la bocca ma non toglieva i suoi occhi da li.
– Fagli una carezza, dai, muore dal desiderio,
Presi la sua mano e la guidai a prenderlo, lo accarezzò andando su e giù delicatamente.
– Dimmi, da quanto tempo non ne tocchi uno così?
– Fai il bravo se no domani non mi farò toccare, rimettiti a posto.
Non fu la minaccia a farmi paura ma l’dea che mia moglie rientrava, infatti di lì a pochi minuti rientrò. Passai la giornata e la notte agitato, nervoso ed eccitato al pensiero dell’indomani. Ma com’era possibile che mi ero eccitato così tanto con una donna grassa e vecchia? Con mia moglie che è giovane seppure grassa, per scoparla devo pensare a qualche donna di mia conoscenza.
Durante la notte mi alzai per andare al bagno, nel ritornare in camera mi fermai davanti alla sua camera, la porta era socchiusa, feci capolino la sentii russare data l’obesità era anche rumorosa. Tornai in camera mia, poteva svegliarsi qualcuno.
La mattina dopo mi svegliai alla solita ora, portai il cane lupo a passeggio, andai a comprare il giornale. Quando tornai a casa i ragazzi erano già andati a scuola, mia moglie uscì dopo a poco e non sarebbe tornata prima dell’una. Mia suocera era in cucina che rassettava.
– Piero vuoi il caffè?
– No, voglio che ti fai baciare.
– Non ti è passato il desiderio?
– No che non mi è passato, ci sto male da ieri.
– Ti ho visto sai? Questa notte, dormivi, ti ho sentito russare?
– Ho fatto finta, sarebbe stato sciocco rischiare, non ti sembra?
Nel frattempo le toccavo quel culo enorme.
– Hai fatto bene, sarebbe stato sciocco e stupido rischiare.
– Baciami adesso!
La baciai dandogli la lingua. Dopo un po’ le dissi:
– Vieni, andiamo in camera tua.
– Piero cosa vuoi fare? Ti ho promesso che mi facevo vedere senza mutande ma ho vergogna!
– Dai non tirarti indietro adesso, devi essere stupenda!
– Piero va bene mantengo la promessa, ma non voglio andare oltre va bene?
– Tutto come vuoi tu, lascia che ti veda.
La presi per mano e andammo nella sua camera.
– Piero dai, se vuoi toccami un po’ come ieri… oddio che vergogna!!!
– Non devi averne, lascia fare a me.
Le sollevai il vestito, abbassai le mutande. La aiutai a mettersi sul letto, aveva le cosce chiuse, la forzai delicatamente e le aprì. Non so descrivere realmente cosa provai nel vederle la fica, era grassa ma bella, peluria folta, peli neri e ricciuti, molto più bella di mia moglie che era rimasta senza un pelo. Il suo corpo profumava di talco, iniziai ad accarezzarle le cosce…
– Piero basta dai… mi hai visto, sto morendo dalla vergogna!
– Perché? Sei stupenda.
– Davvero lo pensi?
– Certo che lo penso per davvero, se non lo pensassi pensi che starei così?
Mi abbassai i pantaloni e le mostrai il cazzo in piena erezione, nel frattempo le avevo coperto la fica con la mano e con un dito le stuzzicavo il clitoride.
– Che bello… continua!
– Ti piacerebbe farti una chiavata? Dimmi la verità!
– Sicuro che mi piacerebbe!
– A me piacerebbe che mi facessi un pompino vuoi? Dai!! Cara accarezzalo un po’ dai…
– Piero, mio Dio… che stiamo facendo? Sei il marito di mia figlia… ma per dire la verità te lo succhio.
– Cara in questo momento siamo un uomo e una donna.
– Dimmi la verità, non provi niente mentre ti tocco?
– Certo che provo piacere altrimenti non mi facevo toccare, non ti sembra? Che senso avrebbe?
– Mi rendi felice, cosi avrò modo di farti godere.
Mi portai con il cazzo vicino alla sua bocca, lo prese in mano ed inizio a masturbarmi.
– Piero che bello dovrei aver vergogna alla mia età…
– Perché? Non c’è vergogna è sempre bello a qualsiasi età.
Mi ero spostato così tanto verso la sua bocca che il cazzo gli toccava la guancia
– E’ peccato quello che stiamo facendo?
– Che peccato stai cercando? Non siamo madre e figlio.
– Comunque è stupendo continua…
– Cara non ti piacerebbe farti chiavare?
– Mi piacerebbe ma non voglio è già tanto così
– Cara io sto per venire… non resisto più! Prendilo in bocca ti prego!
Lo fece, si prese la cappella in bocca e continuò a menarlo. Ad un tratto strinse così tanto le cosce che ebbi paura che potessi stritolarmi la mano. Nello stesso istante venni e fu tanta, non avevo mai goduto così tanto. Lei se lo tenne in bocca sino a che non uscì l’ultima goccia di sperma poi lo ingoiò il tutto e lo tolsi di bocca. Mi guardava, mi interrogava con gli occhi, forse pensava che la giudicavo male perché ha voluto ingoiare lo sperma, ma per toglierle ogni dubbio le misi la lingua in bocca, ci baciammo a lungo mentre ero ancora in tiro.
– Piero basta mi fai mancare l’aria, non sono più giovane.
– E’ vero che non lo sei ma è vero anche che sei più femmina tu che altre di mia conoscenza.
– Piero dimmi non ti fa senso baciare una vecchia?
– Pensi che se mi faceva senso stavo così? E le mostrai il cazzo ancora duro…
– Ti credo, ma adesso sarà meglio se ci rimettiamo in ordine.
– Un attimo, ti è piaciuto prima?
– Si è stato bello, erano anni che non godevo e sai non potevo nemmeno fare da sola, mi sono lasciata trasportare dal momento. Chissà cosa penserai di me…
– La verità? Sono contento come non lo ero da tempo.
Avevo ancora la mano tra le cosce e lei le aveva aperte dopo aver goduto
– Cara vuoi che prendo una asciugamano bagnato? Ti do una pulita.
Sapevo che mia moglie tutte le mattine e le sere l’aiutava a lavarsi lei da sola non ce la faceva
– Piero se davvero vuoi aiutarmi, andiamo nel bagno.
Andammo nel bagno mi disse di prendere la bacinella, si mise a cosce aperte su, presi del sapone intimo ed iniziai a lavarle la fica, ci misi impegno, lavavo bene anche all’interno le toccai il buco del culo.
– Oh grazie Piero, li non mi lava mai tua moglie.
Passai le dite piene di sapone, forzai delicatamente e penetrai nel culo con un dito.
– Piero smettila non mi piace che fai queste cose
– Lasciami fare, vedrai che ti piacerà.
Continuai per un bel po’ mentre lei mi accarezzava i capelli. Finii di lavarla, l’asciugai per bene.
– Cara sai che hai un bel culo? E grande perché tu sei grande ma è bello.
– Ti ringrazio, non mi fai sentire vecchia e brutta.
– Non lo sei, vieni. Ritornammo in camera sua.
– Cara vuoi che ti metto il talco?
– Se non ti dispiace mi fai contenta, sai alla mia età si ha sempre l’impressione che si possa sentire cattivo odore.
La feci distendere di nuovo sul letto ma questa volta di traverso presi due sedie le feci poggiare una gamba per sedia un po’ aperte quel tanto da potermi mettere nel mezzo.
– Piero che fai mi sembra di stare dal ginecologo!
– Lasciami fare ti prego, ho visto che sei un po’ arrossata tra le cosce e tra le natiche ti metterò sia il talco che un po’ di crema.
Presi la crema, mi inginocchiai tra le sua grande cosce e con le dita iniziai a passarle tra le natiche
– Che sollievo mi dai mi sento rinascere
Poggiai la guancia sulla coscia ed ero a pochi centimetri dalla fica. Come ho già detto prima, era folta di peli, strano per una donna della sua età. Provai a passarle la lingua tra le grande labbra, mi piaceva cosi e continuai.
– Piero che fai? Non lo so quanto tempo è passato da quando non provavo questo.
Affondai il viso in quella enorme fica, mi piaceva da matti sentirne il sapore con i peli che mi pungevano il naso.
– Piero mi fai morire, che bello… continua così… così! Mi dispiace che non ci possiamo mettere nella posizione per poterti succhiare il cazzo.
Persi la testa proprio, non avevo mai leccato una figa con tanto piacere. Dopo un po’ mi alzai, ero nel mezzo delle sue cosce presi il cazzo con una mano e lo passai tra le grandi labbra.
– Piero che fai mi farai venire un infarto per tanto piacere.
– Sto per chiavarti ti desidero troppo per non farlo!
– Ti prego quello no!
Non le risposi, guidai il cazzo ed entrai dentro di lei lentamente.
– Piero che hai fatto? Non volevo arrivare a questo.
– E la cosa più bella che mi poteva capitare, pensa a godere cara sarà la chiavata più bella della nostra vita.
Iniziai il gioco più antico del mondo, entravo ed uscivo lentamente
– Piero sto godendo di continuo, era una vita che non provavo tutto ciò. Che bello… vai più forte ti prego!
Aumentai il ritmo di entrata e uscita, era una chiavata come non mi era mai capitato prima, forse perché sapeva di proibito.
– Troppo eccitante, non resisto più vengooooo…
Venni intensamente e lei gridò con me. Restai ancora un po’ dentro quella fica calda, le accarezzavo l’enorme pancia, non so il motivo ma non mi faceva senso toccare quella pancia grassa. Mi tolsi, presi una salvietta le diedi una pulita e l’aiutai a rialzarsi.
– Piero non volevo che succedesse, perché lo hai fatto?
– E stato fantastico non dirmi che non ti è piaciuto.
– Sarei una bugiarda se dicessi di no, ma non volevo.
– Dai, sappiamo bene che volevamo entrambi la stessa cosa, non dire di no. Sono contento di averti chiavata e sono pronto e rifarlo. Guarda che effetto mi fai, ho sborrato già due volte e sono pronto a ricominciare…
– Ma davvero ti faccio questo effetto, ti piaccio così tanto?
– Stenditi che te lo dimostro
– No no, ti credo! Hai intenzione di farmi venire un infarto? Se non ti dispiace mi aiuti a mettere le mutande?
La baciai sulla bocca.
– Tutto quello che vuoi ma ad un patto, che ti farai chiavare sempre, tutte le volte che avremo l’occasione.
– Cosa credi che sono pazza a rifiutare alla mia età? Fottimi tutte le volte che vuoi basta che stiamo attenti, se ci dovesse scoprire tua moglie non saprei dove mettere la testa per la vergogna.
Le misi le mutande e nel momento che le alzai dissi.
– Cara vuoi togliermi un desiderio?
– Cosa desideri?
– Se posso, desidero passarti il cazzo tra le natiche ti prego solo un attimo…
– Ma stai sempre in tiro? Sei venuto già due volte.
– Sei tu che mi fai questo effetto con tua figlia, una volta è già tanto.
– Piero io ti accontento ma non vorrai mettermelo nel culo… sai non l’ho mai voluto fare.
– Non dico che non mi piacerebbe ma non lo farò senza il tuo consenso, anche se penso che ti piacerebbe da matti prenderlo.
– Che mi fai fare…
Si girò, la feci appoggiare con le mani sul comodino.
– Che culo stupendo che hai, credo che nessuno possa mai immaginare il culo che hai!
Ed era la verità! Il culo era enorme data la sua grandezza, ma era liscio, non aveva carne pendente presi il cazzo con una mano ed lo passai tra le natiche.
– Piero basta, dai… mi vergogno a stare in questa posizione, lo so bene che non sono bella da vedere.
– Cara mia, tu ti sottovaluti troppo, forse ti farà male quello che ti dirò ma devi saperlo sei più femmina tu che tua figlia. Lei ha meno anni di te, si crede sexy, bella, affascinante, quando mi concede qualcosa sembra che stia facendo chissà cosa.
Nel frattempo le avevo rimesso le mutande ed andammo in cucina
– Piero vuoi un caffè?
– Lo prendo volentieri, come ti dicevo, lo sai che non ha più un pelo sulla fica? Quando viene a letto mi sembra una principessa vuole essere venerata, se mi prende il cazzo in mano lo fa come se mi concedesse un privilegio.
– Dai non è vero, non può essere che sia così!
– Non mi credi? Guarda che prenderlo in bocca non se ne parla dice che sono un malato però a lei gli piaceva farsi leccare la fica oppure il buco del culo.
– Cosa penserai di me che l’ho preso senza dire nulla e non ti sei tirato indietro quanto hai goduto?
– Che sei femmina, malgrado la tua grandezza e l’età che hai. Verrà un giorno che rimpiangerà di non aver approfittato della gioventù.
– Piero non pensarci e abbi pazienza, pensa che domani passerete due giornate dai vostri amici al mare; io non vado mica, ne abbiamo già parlato non voglio passare due giorni a dormire per terra come gli zingari, va solo lei.
– Passeremo due giorni da soli! Pensa che bello… (mi avvicinai, la baciai sulla guancia) voglio passare questi giorni e notti a chiavare.
– Tu hai intenzione di uccidermi? Non ho l’età per tenere il ritmo che vuoi tu.
– Non preoccuparti, vedrai che ti piacerà, adesso fai una cosa, mi sedo sul tavolo, abbassandomi i pantaloni vieni dai, mi piace da matti mentre lo tieni in bocca.
– Dio che mi fai fare?
Lo prese ed iniziò a succhiare, ragazzi che pompino mi sembrava che mi succhiasse, l’anima. L’indomani la moglie ed i ragazzi partirono, io passai tre notti, e giorni da favola.
Una notte, gli dissi:
– Mettiti a pancia sotto.
– Che vuoi fare?
– Voglio incularti, ti piacerà vedrai.
– Non l’ho mai fatto.
– E’ per questo, mi devi fare il regalo, e poi ti piacerà vedrai.
– Te lo do, ma farai piano?
– Stai tranquilla sarò delicato, pensa, il culo è grande, entrerà poco.
– Tu metti un po’ di crema?
Si girò mi spalmai il cazzo con un bel po’ di crema, spinsi ed entrai, diede un piccolo grido, iniziai a pomparla.
– Senti dolore?
– Adesso non più.
– Ti dispiace di averlo preso.
– Adesso no.
– Cosi hai provato? Cosa si prova a prenderlo nel culo, ti piace vero?
– MMMMM si, continua.
Non ci volle molto e le feci una lunga sborrata in quelle grosse e grasse chiappe.

Il mio lavoro mi portava a partire, mancavo mesi, al mio ritorno, non sempre c’erano le condizioni per approfittarne, così passavano gli anni. L’età le aveva dato addosso, dopo qualche anno al mio ritorno non si ricordava più nulla, e chiedeva io chi fossi, cosi finì, naturalmente non ci provai, più.

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