La prima volta con matrigna 1

A quei tempi avevo poco più di 17 anni e gli ormoni bollivano nelle mie vene. Vi racconto un po’ di me, il mio nome e Angelo, alto 1.78 e come dicono tutto un bel fisico perché ho lavorato sodo in palestra. Mia madre morì quando avevo 4 anni e dopo altri quattro, mio padre sposò Sabrina. Bel pezzo di gnocca con tette grandi che amava mostrarle in ogni occasione. Da quando avevo 14-15 anni iniziai a spiarla in bagno e tantissime volte mi segavo il cazzo dopo aver sentito i suoi gemiti mentre scopava mio padre. Anche quando andavo con qualche ragazza non potevo smettere di pensare alle sue tettone e alla figa rasata. Appena tornato dalla scuola ho mangiato qualcosa veloce e sono andato nella mia stanza. Pensando che fossi da solo, presi la foto di Sabrina e iniziai a tirarmi una sega furiosa, quando..”bel lavoro Angelo…proprio bello con la mia foto davanti”. Biascicai qualcosa e a un tratto “ti piacerebbe vedermi le tette” e tirandosi il vestito mi fece vedere le grosse poppe che tante volte aveva immaginato.Non appena le vedo, ne afferrai il capezzolo e cominciai a leccarle a turno i capezzoli, massaggiandole i meloni mentre il mio cazzo quasi esplodeva. Di sicuro aveva notato il mio gonfiore e “ora ti spetta qualcosa di speciale”. Mise la figa davanti al mio viso ordinandomi di leccarla. Con la punta della lingua le toccai le labbra esterne assaggiando il suo sapore e affondando due dita dentro la vagina calda continuai a leccarla finché ho sentito lei godere dell’orgasmo allagandomi la bocca con il dolce nettare. “Ora e il mio turno di deliziarti”. Prendendo il cazzo (che era diventato enorme)in bocca iniziò a succhiarlo fin alla base facendolo sparire tutto nella sua bocca e non riuscendo a trattenermi gli spruzzai in bocca tutto lo sperma; non ne fece uscire neanche una goccia e alla fine si leccò le labbra. Spostandoci sul suo letto ci prendemmo 10 minuti di respiro e iniziai a baciarla in modo molto passionale e lentamente strofonandole le tette e massaggiando la figa ancora umida. Affondando l’uccello nella patacca umida la scopai con forza per un paio di minuti nella posizione “del missionario” e poi girandosi lei si mise sopra e iniziò a saltare sul mio cazzo sempre più forte e veloce ansimando di goduria mentre lemasturbavo con forza il clitoride. Non riuscivo a trattenermi e tirando fuori l’asta schizzai tutto lo sperma sulle splendide tette. Mi raccomandò “sarà il nostro secreto per la prossima volta ti preparo una sorpresa”. La sorpresa vi lo racconto un altra volta.

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