Mia zia è sempre stata il mio sogno proibito. Ha 10 anni più di me e mi ha sempre attizzato, da adolescente mi sono segato a ripetizione pensando al suo gran culo. Per parecchi anni ci siamo persi di vista e avevo sentito che si era sposata in Canada con un ricco industriale. Studiavo a Milano e per caso ci siamo incontrati in un piccolo bar dove andavo spesso per prendere l’aperitivo. Ci siamo messi a chiacchierare e mi ha raccontato che era vedova e che aveva ereditato una vera fortuna, dopodiché mi ha lasciato il suo indirizzo e il cellulare per farle una visita. É sempre stata un gran troiona che faceva impazzire li uomini e di sicuro non credevo fosse cambiata. Mi ritrova seduto al tavolo del suo salotto bevendo un caffè e ammirando il bel appartamento. “Sai che ora sei un uomo davvero affascinante”. Sentii un tremolio nelle mutande e la ringraziai un po’ imbarazzato. Il cazzo quasi scoppiava e mi alzai in piedi facendo finta d’ammirare il suo bell’ arredamento. La zia Pina si alzò e si misi dietro, schiacciandosi i bei seni sulle spalle. Le sue mani mi accarezzano il petto e non resistetti più, stavo per impazzire.”Vieni”..mi portò nella camera da letto ordinandomi di spogliarmi mentre essa faceva la stessa cosa. Aveva un fisico mozzafiato con tette rifate, figa depilata, culo sodo e cosce lunghe. Sembrava una dea. La abbracciai, la strinsi a me eccitato peggio di un ragazzino. La feci stendere sul letto e affondai la testa tra le sue gambe e spalancandole inizio a leccarla, slinguando il clitoride dotato con due anelli d’oro, succhiai e affondai finché il piacevole tesoro non affiorò inondandomi il viso. S’inginocchiò davanti a me e iniziò il bocchino, ingoiando un coglione alla volta. Era una gran vacca, sapeva come farmi godere senza farmi venire. Avvicinò la mia cappella alla sua figa bagnata e sentii il caldo avvolgere il mio cazzo. La zia godette e gridò il suo godimento e affondai più forte l’uccello duro, scopandola come se non ci fosse un domani. Sentivo che stavo per esplodere e lunghi fiotti di sperma caldo le inondarono nella figa allagata dal piacere.