Sono Antonio, 43 anni, di professione infermiere in un grosso ospedale di Milano e da 4 anni sono vedovo. Il mio matrimonio è durato solo 5 anni e per sfortuna non abbiamo avuto figli. Dopo la morte di Ludovica ho avuto solo due storie non tanto importanti, solo sesso e basta. Non mi sentivo pronto per iniziare una storia seria e per ricordarmi della mia amata moglie andavo abbastanza spesso dalla sua sorella più giovane di me di qualche anno, mai sposata. Ho sempre pensato che fosse lesbica perché non lo avevo visto con nessun uomo. Un giorno facevo turno pomeridiano e Manuela mi chiamo sul cellulare dicendomi se potevo passare da lei domenica pomeriggio. Visto che ero libero ho accettato ben volentieri (cucinava molto bene) e non so per quale motivo al pensiero di rivederla ho sentito una deliziosa eccitazione. Arrivato da lei con un mazzo di fiori e una bottiglia di viso, ci mettiamo a mangiare una buona lasagna e un pezzo di tiramisù mentre Manuela aveva già bevuto due bicchieri di vino e si vedeva che era un po’ brilla. Sdraiati su divano ci guardiamo anche un film ma non potevo smettere di guardare la bella scollatura dove si vedeva il pizzo nero del reggiseno. Porca miseria, ero già eccitato e dopo aver bevuto un bicchiere di vino per farmi coraggio, mi avvicino lentamente e per prima le metto un braccio sulle spalle e inizio ad accarezzarle la nuca. Visto che non dice niente continuo con le belle gambe affusolate in un paio di reggicalze nere e a un certo punto lei fece la cosa che mi aspettavo di meno: mise la mano sul gonfiore del mio pantalone e iniziò a massaggiarlo mentre gemeva di piacere. Avevamo passato il punto di non ritorno e notavo una netta agitazione in lei: i capezzoli erano sempre più evidenti. Inizio ad abbassare i jeans, li sfilo e rimango in boxer. Manuela è bloccata, lo sguardo fisso sui boxer dove si vedeva il gonfiore notevole. Le tiro giù la canotta e il reggiseno scoprendo le meravigliose tette sode “Manuela hai il seno piccolo ma stupendo ed e veramente eccitante” Mi avvicino e con la lingua giro attorno alle areole gonfie, con capezzoli grossi e duri, li succhio mentre la mia mano indugia sulle sue cosce, sentendo lo slip bagnato. Avvicino la bocca alla sua, le lingue si cercano e ci baciamo peggio di due adolescenti eccitati. Piano le scosto lo slip mentre le dita vagavano nella sua figa bagnata. Non ce la facevo più dalla voglia e quando lei prese il cazzo in bocca mi sentii nello settimo cielo. Come lo succhiava bene! Slinguava abilmente la grossa cappella, leccava le palle, insomma mi faceva impazzire. Uscendo dalla sua bocca mi avvicinai alla bella figa passando la mia lingua sul clitoride…la bacio, la lecco ci giro attorno con la lingua…quando la sento davvero bagnata decido di affondare la lingua nelle sue labbra e provo anche ad infilarle un dito nella parte superiore della sua passerina, mentre con la bocca trovo il suo clitoride e inizio a succhiarglielo facendola strillare di piacere. Non riuscivo più a resistere e quando le inserii il cazzo sentii che stavo quasi per venire, avevo bisogno di concentrarmi su qualcos’altro e diminuire la mia voglia mentre sentivo la vagina calda di Manuela che accarezzava il mio cazzo come in morbido guanto bagnato. Tenni a freno la mia eccitazione. Lei apri gli occhi e mi guardo ardentemente con il suo sguardo lascivo chiedendomi di sfondarla più forte. L’estasi era dipinta sul suo volto, stavamo vivendo dei momenti magici e avevamo toccato il godimento che non avevamo mai raggiunto prima. Lei mi teneva bloccato dentro mentre il mio sperma le allagava la calda vagina. Quella notte restammo nel suo letto scopando come dei matti. Sono passati 6 mesi e mi sto innamorando di mia cognata.
Mia cognata Manuela
Publicato in Cognato e Cognata. Parole Chiavi cazzo in bocca, figa stretta, leccate di figa, orgasmo vaginale, tette naturali.