IL VECCHIO BASTARDO

il vecchio bastardo - racconti porno

Avevo appena finito di farlo con il mio ragazzo. Gambe aperte, lui che mi spingeva quel suo cosino nella mia vagina e poi lui che si scarica nel profilattico. Il solito sesso, mi piace, certo non raggiungo l’orgasmo ma mi piace e a me basta così,…il mio ragazzo mi basta. Ho un appuntamento con delle amiche per un po’ di shopping ma ho ancora un paio d’ore. Vado in bagno, mi lavo, mi metto una mini di jeans e una maglia scollata che lascia intravedere il solco tra le mie tette, perizoma che si infila perfettamente tra le natiche e tacchi, alti. Dedico di fare alcuni servizi in casa quando all’improvviso suona il campanello, vado ad aprire ed è Mario, il giardiniere.
Mi squadra in maniera strana ma d’altronde è un vecchio di una cinquantina d’anni, represso e ignorante; uno zoticone e non si fa problemi a guardarmi cosce e tette, lo mando fuori a sistemare le cose per cui lo paghiamo e mi rimetto a fare servizi per casa.
Con lo straccio passo per bene tutte le superfici, mi allungo per pulire fin sulle mensole e vedo passarmi dietro Mario per attaccare la spina a non so cosa. Mi piego sulle ginocchia per pulire la parte bassa dell’armadio, Mario ripassa e guarda, la cosa mi da un po’ di fastidio. Noto che c’è un sacco di polvere sul tavolinetto della sala, mi piego subito a pulire e mentre roteo lo straccio alzo lo sguardo e mi accorgo che ho offerto tutto lo spettacolo delle mie tette ballonzolanti a Mario che guarda sbavando. La cosa mi fa un po’ di paura e me ne vado in cucina, inizio a pulire i fornelli ma il perizoma mi gratta un po’ quindi mi alzo la gonna e me lo sistemo, nel farlo noto qualcosa alla periferia della vista, scatto paurosa e vedo Mario con un cellulare in mano intento a filmarmi e con l’altra teneva il suo pene, enorme!
-Bene bene troietta- disse lui avvicinandomi quella serpe. Io ero tesissima e stavo per piangere, non riuscivo a dire niente, mi sentivo di ghiaccio.
-Adesso prendimelo per bene in bocca- io feci un passo indietro ma lui mi prese per un braccio e mi mise una mano sulla bocca.
-Adesso farai quello che ti dico, altrimenti il tuo video lo metto su internet e dirò a tutti che te la fai con il giardiniere, hai capito puttana? E la vita te la faccio diventare una merda!
-Scossi la testa per dire che avevo capito. E avevo una paura del diavolo!
-Qua non va bene, andiamo nello sgabuzzino- Mi trascinò in quell’antro buio e accese un triangolo di luce. Premette sulla mia testa per farmi mettere in ginocchio.
-Adesso non farai scherzi, puttana! Se ti metti ad urlare, se tenti di scappare ti do un sberla che te la ricordi per tutta la vita, iniziami a succhiare il cazzo e fallo per bene, dai su apri la bocca!!
Aprii la bocca e iniziai a farlo entrare dentro, tremavo, e quando lo infilai dentro sentì l’odore di urina , mi fece un tale schifo che mi ritrassi immediatamente la testa, e mi arrivò la sberla.
-Ti ho detto di fare la brava, prendimelo in bocca, leccalo, gustalo e baciami la cappella e le palle, va bene buglia?- Feci di si con la testa. Decisi che stare lì a piagnucolare mi avrebbe uccisa. Tutto quello che dovevo fare era succhiare, magari lo avrei fatto venire subito e dopo avrebbe subito le conseguenze di quello che stava facendo. Cacciai fuori la lingua e partendo dalla base leccai tutta l’asta guardandolo negli occhi fino ad arrivare alla cappella e lì schioccai un bacio.
-Si, così puttana, stai imparando- Mi misi a ciucciare la cappella e poi lo infilai tutto in bocca fino a farlo arrivare in gola mentre lui mi spingeva le testa su quel cazzo enorme. Dovevo ammetterlo! Un cazzo così grosso non l’avevo mai visto ne preso e stavo solo sperando di farlo eruttare presto.
-Dai buglia, che si vede che sei esperta!- Mi misi a leccare e baciare le palle, erano anch’esse enormi, forse erano cariche di sperma. Aspettavo solo il momento che finisse. Ritornai alla cappella, che iniziai a lappare come una cagnolina.
-Che cagna che sei, ma quanti pompini fai! Dai che sborro- Finalmente! Stavo per farlo sborrare, come diceva lui. Intanto in mezzo alle mie gambe succedeva qualcosa di strano, sentivo la mia vagina pulsare e si stava bagnando, la cosa mi fece sentire in colpa e strinsi le gambe. Il suo cazzo era ancora più teso, segno che stava per venire.
-Dai puttana pompami per bene, che adesso ti ho un quintale di sborra in bocca e la ingoi tutta! Vero troia?- Feci di si, e in mezzo alle gambe la mia micina miagolava ancora di più. Lo guardai negli occhi e diedi colpi precisi di lingua sul suo cazzo finché…
-Si puttana apri la bocca eccolaaaaa…ah ah ah….
E scaricava a fiotti, densi e precisi il suo sperma nella mia bocca. E io che stavo li in ginocchio con la lingua di fuori, come una cagna e la figa bagnata a farmi sborrare in bocca, il mio ragazzo di su a dormire e io qui a ingoiare il seme di un altro…e mi eccitavo.
-Brava puttanella, chiudi la bocca e ingoia- Chiusi la bocca e deglutii…mi sento male ad ammetterlo ma aveva un buon sapore.
-Per favore, adesso vattene, hai finito, adesso vattene…non ne posso più…-
-Non hai capito un cazzo troia! Mi devo svuotare le palle per bene, adesso voglio scoparti, fammi vedere sta figa!- Mi sentii morire dentro. Non avevo capito niente. Mi sollevò e mi mise su una delle tante scatole. Mi allargò la maglia scollata e ne uscì fuori la mia quarta abbondante che lappò come un cane la sua ciotola. Dopo mi aprii le gambe, spostò le mutandine e sgranò gli occhi quando la vide. La mia figa era curatissima, avevo solo un ciuffo di peli sul monte di venere rigonfio, per il resto era pulitissima. Si tuffò e si mise a lappare la mia figa come un lupo beve l’acqua da un fiumiciattolo dopo aver sbranato la sua preda.
-Che figa! Che figa! Questo è il mio giorno fortunato!- Era come se una corrente partisse dalla sua lingua al mio cervello, il mio ragazzo non mi aveva mai fatto provare queste sensazioni e neanche me ne accorsi che iniziai a gemere e ad incitarlo.
-Si leccala porco, bastardo! Dai leccala che per quello sei nato…
-Certo buglia che te la lecco, ti sei eccitata come una troia da strada- Mentre lavorava di lingua gli stringevo le gambe intorno alla testa e gli tiravo i capelli, iniziai a sentire una tensione strana e lui lappava, leccava, baciava, quando all’improvviso sbottai e gli venni in bocca con tutti i miei succhi.
-OOOOOOOHHHHHH si mi hai fatto venire per la prima volta figlio di puttana! Non mi era mai successo con quel coglione del mio ragazzo!
-Hai visto troia! Sapevo che ti sarebbe piaciuto!
-Ok ok ma adesso infilami quel cazzo dentro, non ce la faccio più- Non credevo a quello che avevo detto, non ci credo lo stavo incitando, avevo perso la testa e quel coglione dormiva di sopra. Non mi ha mai fatto godere. Ben gli sta! Iniziava ad avvicinare il suo cazzo al mio buco, perché adesso ero solo un buco per lui. Lo intingeva nei miei umori.
-Dai che cazzo aspetti, infilalo dentro- Iniziò ad entrare e a farmi male. Non avevo mai preso un cazzo del genere e lui se ne accorse.
-Quanto sei stretta puttana! Mia moglie ormai è sguarrata, non ci godo più con lei- Ero così stretta che lo accoglievo come un guanto e il fatto che godeva di più con me che non la moglie mi fece sentire potente e troia.
-E ora sei il mio puttaniere, non più quello di tua moglie, infilalo tutto dentro-
-E tu sei la mia puttana- Lo infilò davvero tutto dentro, lo sentivo fino alla cervice, iniziò a pomparmi come si deve, non come il mio ragazzo che dava dei colpettini del cazzo! Lui ci dava dentro, mi sbatteva, mi possedeva. E io lo volevo dentro, mi piaceva, mi sentivo donna. Le femmine non hanno mai capito niente, sentirsi donna è sentirsi troia.
-Si troia, ti piace?-
-Certo bastardo…ah ah si si così…continua a sbattermi…fammelo sentire fin dentro l’utero dai-
-Si si, che goduria! Ah ah ah- -Ti piace la mia fregna vero…ah ah ah si…tua moglieeee nooon ce l’haa così…verooo?-
-No quella buglia dopo il parto è stata inutile…ahhhh si figa calda che hai!-
-Ti piace scoparmiiii cosììì si si ah ah…col mio ragazzooo che dorme sopra eh bastardo?-
-Si si e vedo che anche tu hai cambiato idea troia!-
-Mi sta piacendo da morire, non ho mai goduto così…ah ah dai continua che vengo-
-Si vengo anche io ah ah ah- Grugniva come un porco e avevo sentito il suo cazzo farsi ancora più grande dentro di me e godevo tanto che non pensavo a niente, mi piaceva farmi usare.
-Ah si vengo…- Ebbi un sussulto incredibile, uno scossone di goduria immensa partiva dalla mia figa. E contemporaneamente gli spruzzai addosso un sacco di pipì, mentre lui continuava a sbattermi, io a capo reclino mi subito la sua pompata…
-ahhhh vengo anche ioooo…ahhhh sii ti sborro in figa….- Non pensavo a niente neanche al fatto che non prendevo la pillola. Mi accasciai sui cartoni, mentre lui si contraeva dentro di me lasciamo fino all’ultima stilla del suo seme nel mio utero. Poi si scollo da me e si sedette esausto mentre fuori da me usciva una quintalata di sborra. Non gli dissi che non prendevo la pillola ma in quel momento sentii la paura.
-Allora puttana ti è piaciuto alla fine eh? Ci sei stata.
-S-si mi è piaciuto, adesso però credo che sia arrivata l’ora che tu te ne vada-
-Hai ragione piccola puttana- Mi sistemò e mi sistemai, lo accompagnai alla porta e lo feci uscire e richiusi la porta. Sentii di aver perso qualcosa, lui si era preso qualcosa di mio, ma la cosa peggiore è che mi era piaciuto perderla. Riaprii la porta e corsi verso di lui, in punta di piedi gli diedi un piccolo bacio sulla bocca e gli dissi
-grazie-, lui mi sorrise e disse -prego, ma la prossima volta proviamo ad entrare da dietro-. Me ne andai, lo richiusi dietro di me. Mi infilai nella doccia e non sentii di dovermi pulire. Avevo il suo seme dentro di me. Mi cambiai. Mandai un messaggio alle mie amiche per dire che non sarei più andata da loro a causa di un mal di testa. Mi mi si a letto e il coglione tentò di prendermi ma lo cacciai dicendo che non mi sentivo molto bene. Gli diedi le spalle e pensai che non era proprio il caso di andare a prendere la pillola dal dottore. Per qualsiasi richiesta, consiglio, opinione, contattare [email protected]

Publicato in Zio e Nipote.