Questo racconto risale a 5 anni fa quando avevo 17 anni, l’età di quando il sesso era la cosa più importante per me.
Abitavamo in campagna con i miei, mio fratello maggiore Alberto e la zia Rosa. La zia aveva più o meno l’ eta di mia madre e subito dopo che era rimasta vedova era venuta ad abitare da noi. Era una bella donna, che assomiglia tanto a mia madre: 1.67 di altezza, snella, con tette grosse naturali. La zia pur essendo una bella donna non frequentava altri uomini dopo la morte del marito e a volte quando non lavorava si occupava di cucinare. Dimenticavo, il mio nome è Paolo.
Come dicevo a 17 anni ani mi facevo quasi ogni giorno una bella e sana sega, ma ero troppo timido per avvicinarmi alle ragazze. Alcune volte andavo a chiedere consigli a mio fratello che mi prendeva in giro dicendomi che un giorno mi avrebbe portato alle puttane. Devo dire la verità, tante volte spiavo la zia mentre faceva la doccia, ammirando le tette grosse e sode, il culo non tanto grande, impazzendo a vedere il pelo folto tra le gambe.
Un giorno passando davanti alla stanza della zia e sentii dei gemiti, così guardando nel buco della serratura lo vidi sul letto con una mano tra le gambe mentre la muoveva avanti e indietro gemendo come una matta. Parlando di queste cose con il mio fratello, mi spiegò che era normale che la zia facesse quelle cose siccome era una bella donna ed era molto tempo che non aveva nessun relazione con un uomo. Da quel giorno diventò un’ abitudine per me masturbarmi sognando la figa pelosa della zia e le belle tette grandi. Era diventata quasi una ossessione. Un giorno che i miei genitori erano andati a Treviso per visitare uno zio malato rimasi solo con la zia.
Era un pomeriggio caldo e appena tornato da scuola mi buttai sul letto e tirando fuori un dvd porno mi misi a guardare, masturbandomi con forza i 18 cm di cazzo (lo avevo misurato tante volte). Ero cosi concentrato a godere che non ho sentito l’arrivo della Rosa “Che diavolo stai facendo?” Ops! Mi aveva beccato e io avevo deciso di giocare l’ultima carte e senza vergogna l’ho lasciata lì a guardami. Si era la maglietta, senza reggiseno sotto, e mi si era avvicinata per succhiarmi l’uccello. Era bello perché era brava e perché era la mia prima volta. Un po’ timido cominciai a accarezzarle le tette sode con capezzoli turgidi mentre la lingua giocava con le mie palle e slinguava il cazzo in tutta la sua lunghezza. Mettendosi a 90 guardai il bel culo e con una mano indirizzò il mio pene duro nella sua fica pelosa e molto lubrificata; era una bellissima sensazione trovarmi li dentro, in un ambiente cosi piacevole. Cominciai a muovermi avanti e indietro, sentendo mia zia godere e affondai la minchia più forte, sentendo le palle sbattere sul culo mentre mia zia continuava a solleticarsi il clitoride e respirava affannosamente, i suoi gemiti mi incitavano a continuare con forza.
Sapere che stavo scopando la figa pelosa di mia zia mi eccitava tantissimo e quando mi chiese si sborrarle dentro la accontentai, allagandola con tutta lo sperma calda.É stato belo perdere la verginità con la zia e a dire la verità fu solo l’inizio di una lunga serie di scopate.