Sono un uomo maturo di sessantanni, conduco una normalissima vita fatta di casa; lavoro e qualche divertimento come tutti. Vorrei raccontare come ho scoperto un lato di me che mi era sconosciuto. L’ho scoperto grazie a mio nipote che passa volentieri con me i suoi momenti liberi. In estate siamo soliti andare al fiume a prendere il sole e fu in una di queste occasioni che mi si svelò un mondo a me totalmente sconosciuto. Lo guardavo mentre era disteso vicino a me. Il suo corpo giovane ed atletico, la sua pelle liscia , le sue forme sode che facevano capire l’attività fisica che svolgeva mi attraevano e al contempo mi sentivo eccitato, una eccitazione che partiva dalla testa per finire li in basso dove volevo sentire le sue mani. Si, mi sentivo attratto da mio nipote. Un giovane di 23 anni prossimo alla laurea. Non capivo cosa mi stava succedendo, non ho mai provato attrazione dagli uomini, eppure era così. E dire che solo una settimana prima avevo fatto sesso con sua madre, mia cognata, una donna sulla cinquantina che passa la maggior parte del tempo da sola in quanto mio cognato è spesso via per lavoro. Ma adesso ero concentrato su suo figlio, soprattutto da quando lo avevo visto in costume da bagno.
Era un sabato pomeriggio e insieme come spesso accade , andammo al fiume a cercare refrigerio. Faceva molto caldo e le piccole spiaggette erano affollate da famigliole e coppie anche loro in cerca di sollievo dalla calura di quel sabato pomeriggio. Ci incamminano per un sentiero vicino alla riva e dopo circa dieci minuti arrivammo in un posto tranquillo. Stesi il telo mi tolsi i pantaloni e la maglietta e mi stesi al sole. Altrettanto fece mio nipote e si sdraiò vicino a me. E li potei ammirare il suo bel corpo ma soprattutto una parte, già, proprio la parte intima nascosta dal costume. Aveva una prominenza che faceva pensare ad un super dotato, non potevo fare a meno di guardarlo fantasticando come poteva essere in erezione. Più lo guardavo e più mi eccitavo e sentivo che l’eccitazione saliva sempre più fino a diventare desiderio. Si desiderio di toccare quella bella prominenza, magari di liberarlo dal costume e accarezzarglielo fino ad una perfetta erezione e poi, baciarglielo, sentirlo in bocca caldo e duro, non mi era mai successo, non sapevo più cosa fare per scacciare quei pensieri. Mi buttai in acqua pensando che così mi sarei calmato, dopo qualche minuto uscii e mi sdraiai di nuovo al sole cercando di pensare ad altro. Ad un certo punto mio nipote si alzò ed entrò in acqua dicendomi che voleva rinfrescarsi e gli dissi di stare attento. Quando uscì aveva il costume già aderente di suo ancor più appiccicato alla pelle e metteva in bella mostra la sua dotazione, si poteva notare la forma del glande. Accidenti era una tortura. Cercai di nuovo di distrarmi anche se il mio pene stretto nel costume si faceva sentire. Il pomeriggio passò così tra mille fantasie e voglie represse. Verso le diciotto decidemmo di tornare a casa dove sua madre l’aspettava. Lo lasciai al cancello e con un cenno salutai mia cognata, l’avrei rivista di sicuro qualche giorno dopo per il nostro ormai appuntamento fisso per sfogare i nostri desideri. Arrivato a casa mi misi sotto la doccia e mentre mi insaponavo le parti intime nella mia mente scorreva l’immagine di mio nipote e soprattutto di quel gonfiore che aveva provocato in me la voglia di fare sesso con lui. Lo immaginavo li con me , in piedi mentre gli insaponavo le parti intime, immaginavo di limonare con lui e nel contempo massaggiargli il suo bel pene, di prenderglielo in bocca fino al massimo dell’erezione per poi offrirmi tutto, e per tutto intendo, farmi montare come una femmina anche se non l’avevo mai fatto e non sapevo com’era. Ma tutto quello che potevo fare era di abbandonarmi ad una solitaria e intensa masturbazione. Mentre mi asciugavo mi venne un’idea per poterlo rivedere magari il giorno dopo e così gli telefonai per chiedergli se il pomeriggio dopo, cioè domenica non era impegnato e se gli andava di venire di nuovo con me al fiume, sempre che sua madre fosse d’accordo. Mi rispose che gli avrebbe fatto piacere e che mi avrebbe aspettato per le 15 a casa sua. Ero alle stelle, l’avrei rivisto e chissà magari… La notte fu una di quelle totalmente insonni occupata da mille fantasie, mi addormentai credo verso mattino.
Quando mi svegliai andai in bagno per una doccia e ricordandomi del corpo liscio di mio nipote decisi di depilarmi e così feci. Mi piaceva vedermi senza peli, sentire la pelle libera e liscia soprattutto nelle parti intime, mi stavo di nuovo eccitando, ero di nuovo sotto la doccia e l’acqua insaponata scorreva in mezzo alle cosce e alle natiche. Allargai bene le natiche e infilai un dito nell’ano, mi piaceva, intanto il mio pene diventava sempre più duro e voglioso, lo massaggiai fino a venire.
Dopo pranzo, finalmente andai a prendere mio nipote. Senza scendere dall’auto suonai il clacson, dopo pochi attimi era li seduto accanto a me anche lui in canotta e pantaloncini. Mentre guidavo notai che guardava le mie gambe lisce e depilate con un certo interesse. Ad un certo punto con aria incuriosita mi chiese cosa avevo fatto alle gambe visto che ieri avevo i peli ed ora no. Gi dissi che mi ero dato una ripulita per abbronzarmi meglio. Mi guardò e passandomi il palmo della mano come per una carezza disse che sicuramente era meglio così. Quella carezza sprigionò voglie che a malapena riuscivo a trattenere e fu l’inizio di un capitolo della mia vita che mi fece scoprire un nuovo mondo. Avevo capito che a mio nipote piacevo e forse lui aveva capito l’attrazione che avevo per lui. Tutto fu più facile , soprattutto quando arrivammo al fiume in una angolo isolato e lontano dalla calca domenicale. Li dopo esserci messi comodi e dopo aver giocato in acqua abbaiamo sfogato le nostre voglie, abbiamo fatto l’amore baciandoci più volte in modo passionale, i nostri corpi si cercavano cosi come le nostre bocche, le mani esploravano i nostri corpi dando piacere ad entrambi. Poi non ancora sazio mi misi carponi alzando il più possibile le natiche e allargandole in modo che lui potesse penetrarmi più agevolmente. Lo sentii appoggiare il glande all’ano e pian piano cercare di penetrarmi, sentii un forte dolore che ben presto si trasformò in immenso piacere. Mi stava montando in modo indimenticabile, poi tra sospiri e qualche mugolio si ritrasse, gli accarezzai lo scroto con una mano e con le labbra gli avvolsi il glande gonfio e lucido. Stava per venire, continuai a massaggiarglielo fino a quando uno schizzo lo liberò. Io no ero ancora venuto, ci pensò lui con le sue abili mani a farmi venire. Tornando a casa di tanto in tanto avvertivo il suo sguardo su di me. Poi arrivati a casa prima di scendere dall’auto , senza guardarmi mi disse che gli era piaciuto e che sperava di rivedermi presto. Gli dissi anche a me era piaciuto e che sicuramente ci saremmo rivisti presto.
Continuammo a vederci e a fare l’amore fino a quando dopo essersi laureato dovette partire per l’estero per frequentare un corso di specializzazione. Quando tornava ci vedevamo e non perdavevo occasione per stare da soli. Ma le sue assenze erano talvolta di lunghi periodi e io ormai non riuscivo a resistere alla voglia di sesso con un uomo. Senzaparlare di ciò che era successo con suo figlio mi confidai con mia cognata in uno dei nostri incontri, ci pensò lei a farmi conoscere la persona giusta, il marito di una sua amica.
Mandato da “giocandola”! Aspettiamo altri vostri racconti!