La prima volta con Amalia 2

Son passate quasi due settimane da quel giorno in cui ho assaggiato la fica stretta di mia sorella Amalia e non riuscivo più a dormire. Fortunatamente almeno quella notte riuscii a dormire tranquillo senza sogni agitati o desideri e appena svegliato andai a farmi un caffè. Amalia era già seduta a tavola così presi posto anche io e senza dire una parola finii di prendere il caffè; mi alzai per andare a cambiarmi ma Amalia mi fermò prontamente. “Ce l’hai con me? Sono quasi due settimane che appena mi parli. Non è che per puro caso c’entra quella cosa di 2 settimane fa?”. Mi girai e scappai nella mia stanza ma all’improvviso mi fermai ricordando che la mamma era fuori città per trovare la nonna. Stavo iniziando a perdere il controllo ricordandomi il buon sapore della fica stretta e la sua bocca avvolta sul mio cazzo. Il mio membro iniziò a pulsare e ingrossarsi nei boxer fino ad arrivare ad essere duro come un sasso così girando i tacchi tornai in cucina. Appena entrato la vidi…aveva una tale espressione da troia come credo di non averne mai viste prima, con la mano infilata dentro i pantaloni della tuta lasciava capire tutto. Togliendosi lentamente i pantaloni si sfilò le mutandine e mi fece vedere la splendida figa, facendomi impazzire. La raggiunsi, la tirai a me e mettendosi in ginocchio, sentii le sue labbra che si stringevano, muovendosi avanti e indietro sul mio cazzo, soffermandosi poi sulla punta. Fermandola dissi “Andiamo nel letto grande della mamma” e cominciai a massaggiare delicatamente le sue parti intime sditalandola con passione. Cominciai a baciarle con delicatezza l’interno delle cosce per passare in seguito a succhiare e leccare le sue labbra e il clitoride, già bello gonfio, senza dimenticare d’infilare la lingua dentro di lei per assaporare così il dolce nettare. Subito dopo mi si arrampicò sopra impalandosi sul mio cazzo; la sentivo calda e stretta e spinsi con forza arrivando fin in fondo. La feci sdraiare sul letto e continuai a scoparla di brutto, eccitandomi ad ogni urlo di piacere mentre lei mi stringeva le chiappe infilando le unghie nella carne. La strinsi per i fianchi e affondai con più forza per gli ultimi colpi scaricando il mio piacere dentro di lei. Sentii l’uccello pulsare e ammosciarsi dentro la figa stretta e guardavo la sborra che colava sulle cosce. É stata la più bella scopata della mia vita…per il resto, vi racconto un’ altra volta.

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