Visto che non ho quasi niente nel frigo stasera quando esco dall’ufficio andrò nel supermercato vicino casa a fare un po’ di scorte. Col carrello quasi pieno alle casse, disattento mi trovo davanti la mia cognata Valentina, 32 anni, vedova da quasi 2 anni.
Non c’incontriamo spesso perché non va tanto d’accordo con mia moglie e dopo due chiacchiere mi chiede gentilmente se conosco qualche elettricista. Sapendo che non ha tanti soldi, mi offro di aiutarla sabato mattino quando sono libero. Arrivo mattino presto, verso le otto (non pensavo di svegliarla) e apre la porta con i bei cappelli biondi arruffati, con pantaloni corti di pigiama e una maglietta attillata che mostrava le tette piccole e i capezzoli turgidi.
Mi fa vedere cosa devo sistemare, una stupidata, mentre lei andava a cambiarsi e farmi un caffè. Mi invita a cena e io porto una bottiglia di vino bianco mentre lei mi aveva preparato il coniglio al forno. Facciamo due chiacchiere e la vedo diventare rossa in viso (il vino la faceva già ubriacare). “Roberto ho caldo, vado a mettermi qualcosa di più comodo, mettiti comodo pure te”. Tornata con pantaloncini corto e tacchi alti, se ne accorse subito della mia erezione “Sei un birbante sai” e si mette a ridere lascivamente mentre accarezzava il gonfiore. Esplodo…La baciai lasciandola quasi senza fiato e le accarezzai le tette piccole senza reggiseno, poi buttandola sul letto la massaggiai il clitoride eccitato e affondando la lingua nella figa bagnata la leccai assaggiando tutto il dolce sapore; venni ricambiato con un bocchino da manuale mentre le spingevo la testa affondandole il cazzo fino ai coglioni.
Non riuscivo più a resistere a tirandola sopra di me, le riempii tutta la fregna bagnata scopandola duramente mentre lei urlava e strillava di piacere chiedendomi sempre di più, finché la riempii di sperma caldo che le colava dalla figa macchiando il letto bianco. Devo dire che la realtà supera di gran lunga la mia immaginazione, come mai mi era accaduto, e ovviamente questa non sarà l’ultima volta. Infatti una volta alla settimana riesco a liberarmi da mia moglie e vado a incontrarla nel suo piccolo appartamento dove godiamo come matti.
Un giorno ho avuto la più gran sorpresa della mia vita “Roberto, sono incinta”. Sono rimasto zitto, non sapevo cosa dire, ma alla fine abbiamo deciso di andare avanti e ora sono lo zio preferito di mia figlia.