Mio figlio Massimo

racconti gay - massimo

Da quando avevo conosciuto mia moglie sapevo che era perversa e depravata e tutti i giochi venivano sempre suggeriti da lei. Era sempre lei la regista delle nostre orge casalinghe. Non solo, l’eccitazione e gli orgasmi che raggiungeva durante gli incesti con Massimo erano cosi intensi che sempre mi facevano eccitare come un porco.
Intendiamoci bene, non ho nessun rimpianto, anzi ho vissuto un gran periodo di felicita. Quello che stavo vivendo era di gran lunga il più bel periodo della mia vita.
Ora vi racconto come ebbe inizio tutto.
Sono un avvocato di successo e mia moglie Carlotta insegnate all’università dove studiava l’unico nostro figlio Massimo. lo vedevo sempre di mal umore e una sera dopo cena, ci racconto il suo gran segreto “Mamma, pappa, vorrei confessarvi una cosa: sono gay” Un fulmine al cielo sereno, non ci aspettavamo per niente e una volta passata la rabbia cercai di capire il perché, senza nessun risultato.
Passando alcuni giorni, la rabbia svanì e il pensiero di sfondargli il culo s’intrufolo nella mia testa, volevo a tutti i costi farlo, mi eccitava solo il pensiero ma non sapevo come fare. Una notte, mi svegliai per andar in bagno e passando davanti alla sua stanza lo vidi scoperto vestito solo con il pigiama infilato nel bel culo.
Non resistetti e avvicinandomi lentamente gli infilai la mano in mezzo alle gambe. Non disse niente, solo sussurro “ Non ce la faccio più” e togliendosi subito i pantaloni si mise a quattro zampe aspettando la penetrazione. Porco cane, tolsi le braghe e mi avvicinai con il cazzo eretto. Avvicinando la grossa cappella sul buco del culo iniziai a fare pressione.

Dopo un mese di astinenza forzata dalla porca di mia moglie riuscivo a scopare, addirittura, il bel culo sodo di mio figlio. Massimo si muoveva lentamente come una cagna in calore assecondando i miei colpi e offrendo ad ogni botta una completa penetrazione. Guardandolo nello specchio posto davanti a noi, lo vedevo stravolto dal piacere che si succhiava le dita come fossero un cazzo da spompinare.

Dopo pochi istanti fui scosso da un orgasmo terribile, forse il migliore che ho goduto nella mia vita e mugolando di piacere gli riempii il buco stretto di una copiosa sborrata. Che ragazzo d’oro! Dolce, servizievole, disposto a qualsiasi sacrificio pur di dare soddisfazione al suo vecchio padre! La mattina seguente, appena sveglio, andai verso la cucina. Sembravo il condannato a morte che si avvia verso il proprio funerale. Con mio gran stupore, invece, trovai mia moglie Carlotta che preparava il caffè. Prossima volta vorrei raccontare come e iniziato il nostro menage a trois.

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