Siamo della Campania, viviamo a Torino, i miei appena si sposarono emigrarono a Nord. È io sono nato li nella provincia.
La scuola è finita, gli esami anche, tutto bene. Dico la verità, sono un po’ secchione.
Arrivammo dai nonni, era pomeriggio tardi. Le solite cose, i saluti baci e abbracci. La mia sorpresa fu mia cugina, due anni prima era uno scricchiolo, pelle è ossa. Ora era bona, è lei si rese conto della mia sorpresa e se la godeva. Durante le vacanze l’anno prima lei mi ronzava intorno è io la snobbavo. Andammo a letto, tra tante chiacchiere si era fatto tardi. Come al solito il gallo della masseria con il suo canto sveglio tutti, mi alzi, guardai fuori dalla finestra e vidi Lina che si recava alle stalle. Non so il perché, ma mi vesti in fretta è mi recai alle stalle.
Guardai non la vedevo, poi senti un cavallo nitrire. Mi avvicinai è quale fu la mia sorpresa, Lina era con i pantaloni abbassati, con una mano si stava masturbando è con l’altra accarezzava il grosso randello del cavallo. La scena che mi era davanti era cosi eccitante, che mi venne di tirare fuori il cazzo è iniziai a masturbarmi. Notai che lei accarezzava il grosso cazzo del cavallo alla radice, dove si attaccano le palle, notai che il cavallo apprezzava il trattamento, dava dei colpi possenti sotto alla pancia, con quel grosso cazzo. Credo, di non sbagliare quando dico che era il suo modo di masturbarsi. Io ero quasi al limite, poi, ci ripensai e mi ricomposi. Mi avvicinai senza far rumore, lei al momento che mi vide resto a bocca aperta, gli feci il segno di stare calma è zitta.
Mi abbassai i pantaloni, tirai fuori il cazzo duro, lei era inginocchiata.
“Cara non è come quello, ma questo puoi coccolarlo.”
Mi avvicinai sino a mettergli il cazzo vicino alla bocca, gli misi le mani sulla testa è la pressai, il cazzo gli tocco la bocca, lei apri le labbra, caccio fuori la lingua, diede dei colpi di lingua rapidi. Pressai è lei apri la bocca, lo prese, che sensazione, avvolse la capocchia come un guanto caldo. Inizio a fare un pompino deepthroat favoloso. Dopo un po’ mi lascio.
“Caro inculami, in figa sono ancora vergine. Ho voglia di fare sesso anale!”
Si alzo, si mise alla pecorina, si appoggio con le mani al cavallo, la presi per i fianchi e guidai il cazzo, entrai in quel buco del culo, non so se si era fatta già inculare o pure aveva usato qualche arnese, il fatto sta che senza lubrificazione a dovere, solo un po’ di sputo, entrai senza dificolta. Iniziai a pomparle il culo, la tenevo per i fianchi.
“Cosi, dai!! Mi piace! Mi sento il culo pieno, sto godendo come una cavalla.”
Non ci volle molto, diedi un colpo forte e mi fermai, l’ho sborrata nel culo. Mi sfilai dal culo. Guardai il cavallo mangiava la sua biada, se ne fregava di noi. Per tutto il periodo delle vacanze mi inculai mia cugina, ne combinammo di tutti i colori. Facevamo dei lunghi sessantanove è altro ancora. Che vacanze ragazzi.