Voglio essere scopata da te papi


Tornavamo dall’ospedale, mia moglie che era malata. Ma la storia che racconterò è una storia incestuosa. Mia figlia Chiara, separata dal marito un emerito stronzo, con la malattia della madre si era trasferita momentaneamente da me, dato che lei viveva in un’altra città. Alcuni giorni dopo, mia moglie ci lascio, non sono qui a raccontare la mia storia triste, desidero raccontarvi la felicità che mi ha dato mia figlia. Un mese dopo che mia moglie ci lascio, mia figlia mi chiese se poteva restare con me, ovviamente accettai. Da quel giorno iniziammo a fare tutto insieme, come succede in questi casi, la vita continua. Chiara prese l’abitudine di girare per casa solo con una sottanina corta è trasparente, io iniziai a guardarla in modo diverso, non più come un padre. Cercavo di non pensarla in quel modo morboso, di arrapato. Lei continuava in quel suo modo di vestire, devo dire quasi nuda. Arrivai a cercare nella cesta della biancheria le sue mutandine è mi masturbavo. Alla mia età masturbarmi, non era tanto gratificante è specialmente se mi masturbavo annusando le mutandine di mia figlia. “Devo smetterla”, pensavo. Pensavo bene, ma ruzzolavo male. Più passavano i giorni è più la desideravo. Non è facile fare un tentativo al pensiero di un rifiuto è lo schifo che di sicuro avrei letto nei suoi occhi mi bloccava. Non era possibile evitarla, poi iniziai a pensare che lei mi provocava, iniziai a trovare tutte le scuse per toccarla. Una sera vidi che si era preparata per uscire, bella da togliere il respiro.
“Cara, un appuntamento galante?”
“Si papa, ho voglia di divertirmi un po’.”
Trattenni a stento la mia rabbia, dovuto alla gelosia.
“Buon divertimento cara.”
“Bene, adesso vai a cambiarti, è con te che voglio uscire! Dai, ti aspetto.”
Restai sorpreso, ma non replicai. Andai a prepararmi, poco dopo, ero pronto.
“Bene cara, dove vuoi andare?”
“Dove vuoi. Sei stupendo, le donne ti mangeranno con gli occhi.”
“Grazie amore, questa sera sarò solo per te.”
Sorridendo, uscimmo, mi diede una scossa quando sali in auto, il vestito gli scopri le cosce un bel po’, il mio cazzo cresceva a dismisura. La portai fuori città, volevo passare con lei una serata diversa, desideravo comportarmi non come padre è figlia. Desideravo farle capire il mio desiderio di uomo. Il sentimento che provavo per lei era in contrasto tra quello di padre è quello dell’uomo che desiderava scoparla, amarla come donna.
Arrivammo al locale, era situato in una pineta, ai confini della spiaggia, un posto bello è romantico. Dopo avere preso una bevanda, la invitai a ballare. Volevo prendere la classica posizione del ballo, lei mise le mani dietro al mio collo è si strinse a me. Manco a dirlo che mi eccitai, il cazzo presso contro il suo ventre, mi guardai intorno, notai che tutti non ballavano ma amoreggiavano. Scesi con la mano da fianco al culo, osai glielo accarezzai. La sua risposta fu di spingere il ventre di più, verso il cazzo. La baciai sulla guancia.
“Sei bellissima amore.”
“Grazie! Ti prego, non nascondere più i tuoi sentimenti è i tuoi desideri.”
“Così tanto si vede?”
“È lampante è poi ti sento, ti va di fare ritorno a casa? Noi due siamo consapevoli di quello che vogliamo è io non sono una bambina, perché sono rimasta secondo te?”
“Andiamo amore, desidero tenerti nuda tra le braccia è baciarti tutta.”
Non mi rispose, mi prese per mano è mi porto all’auto. Guido in silenzio. Come chiusi la porta alle mie spalle, la presi tra le braccia è come un assetato cerca l’acqua nel deserto, io cercai la sua bocca, lei mi aspettava con le labbra socchiuse. Gli diedi la lingua, la succhio, mise la mano sul cazzo è lo tastava. Lasciai di baciarla, la presi per mano, la portai in camera da letto. Iniziai a sbottonarle la camicetta è lei sbottonava la mia. Ci aiutammo a vicenda. Restammo nudi, era uno spettacolo. La feci distendere sul letto è iniziai a baciarla, da sotto la gola, lentamente scesi giù, il suo ventre color pesca era un invito a baciarlo è leccarlo. Leccai l’ombelico muovendo la lingua veloce, lei mi accarezzava la testa è mi spingeva giù, mi girai portandomi nella classica posizione del sessantanove. Gli apri le labbra della figa bagnata è con la punta della lingua cercai il clitoride, lo presi tra le labbra. Senti che lei aveva preso il cazzo, senti la sua lingua che mi leccava la cappella. Io cercavo di penetrarla con la lingua. Duro un bel po’ il sessantanove. Mi tolsi dalla posizione è mi distesi su di lei. Apri le cosce.
“Amore, veramente è questo che vogliamo? Siamo ancora in tempo per fermarci.”
“Papa entra! Voglio essere scopata da te papi! Da tanto che aspetto questo momento.”
Guidai il cazzo, diedi un colpo ed entrai in quella figa bagnata, era calda, il cazzo scivolo dentro, una bellezza. Mi fermai quando toccai il fondo, quando i nostri pube aderirono. Attesi un po’, desideravo gustarmi ogni istante, attesi un poco, iniziai a muovermi lentamente è aumentai il ritmo.
“Papi non essere delicato, a me piace sentire il cazzo che mi sfonda l’utero. Voglio essere scopata hard, cosi… che bello! Ti amo papa.”
Aumentai il ritmo, io non resistevo più, l’avevo troppo desiderata. Esplosi tirandomi fuori è continuai con la mano, raccolsi tutto lo sperma nella mia mano. Avevo peccato d’incesto, non volevo marchiarla con il mio sperma.
Da quel giorno siamo diventati amanti, facciamo di tutto, adesso uso il preservativo. Io sono sicuro che perirò nell’inferno più nero, ma non importa, adesso vivo in un paradiso d’amore.

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